VERSO LO SCIOPERO NAZIONALE DELLA SANITÀ

Il Coordinamento Nazionale della USB SANITA' indice lo stato di agitazione di tutti i Lavoratori del Comparto e avvia le procedure di raffreddamento del conflitto, previste dalla Legge, prima della proclamazione di una giornata di sciopero

Nazionale -

 

Commissione di Garanzia Legge 146/90

Piazza del Gesù, 46 00186 Roma

segreteria@pec.commissionegaranziasciopero.it

 

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 00186 RRoma

presidente @pec.governo.it

 

Ministero del Lavoro e Politiche Sociali

Via Fornovo,8 - 00182 Roma

segreteriaministro@pec.lavoro.it

 

Ministero della Funzione Pubblica

Corso V.Emanuele II, 116 - 00186 Roma

protocollo_dfp@mailbox.governo.it

 

Ministero della Salute

Lungotevere Ripa, 1

seggen@postacert.sanita.it

Oggetto: Indizione stato di agitazione e avvio procedura di conciliazione – vertenza relativa al rinnovo CCNL di tutto il personale afferente il SSN.

Con la presente, la scrivente O.S., ai sensi e per gli effetti della Legge 146/90 e dell’Accordo Collettivo Nazionale del 22 settembre 2002, proclama lo stato di agitazione di tutto il personale impiegato nel settore del comparto sanità pubblica di tutto il territorio nazionale.

L'oggetto della controversia è costituito:

− dalla indisponibilità dimostrata nella bozza di ipotesi di CCNL del settore nella ricerca di soluzioni idonee al superamento del gravoso problema della carenza di organico, che rappresenta il motivo principale dei tagli dei servizi al cittadino e dell’aumento dei carichi di lavoro, che si ripercuote con effetti negativi sugli ordini di servizio impartiti al personale;

− dalle politiche di esternalizzazione dei servizi sanitari pubblici che si stanno mettendo in campo nelle Aziende sanitarie del SSN comportando una loro progressiva dismissione e un aumento dei costi;

− dalle deroghe previste dalla bozza datoriale sul rinnovo contrattuale sull’orario di lavoro che prevede la modifica dell’art.7 (riposo giornaliero) del DL.gs 66/2003; tale deroga al riposo giornaliero di 11 ore nelle 24 porterebbe ad un vero rapporto schiavile in cui si potrebbero lavorare continuativamente anche 24 ore senza riposo a danno della sicurezza del paziente e della qualità del servizio erogato;

− dall'assenza di una proposta accettabile di aumenti che vadano a recuperare la mancanza e la perdita di salario nei quasi 10 anni di mancato rinnovo del CCNL, aumento che non può essere al di sotto dei 300 euro mensili per tutte le categorie;

− dalla mancanza di aumenti di tutte le indennità del SSN ferme da oltre 20 anni.

Si chiede pertanto l'apertura di un tavolo di confronto tra Governo e la scrivente Organizzazione Sindacale per affrontare e risolvere le questioni poste.

Conseguentemente, deve ritenersi avviata la procedura conciliativa prevista dalle norme sopra menzionate, da esperirsi attraverso la convocazione delle parti in controversia entro il termine di cinque giorni lavorativi.

Roma, 2 febbraio 2018

USB – Pubblico Impiego SANITÀ

Riccardo Germani