PRECARIATO IN SANITA': A ROSSANO (CS) LAVORATORI AL NONO GIORNO DI OCCUPAZIONE DELLA ASL3

Rossano Calabro -

A Rossano, in provincia di Cosenza, i gli ausiliari precari della ASL n.3, sono giunti al nono giorno di occupazione della sede della Azienda Sanitaria. La protesta, che nei giorni passati ha anche visto momenti drammatici (sette lavoratori sono saliti sul tetto minacciando di buttarsi giù) deriva dalla grave condizione di precarietà in cui 200 dipendenti vengono costretti da circa dieci anni.

 


Gli ausiliari, specializzati ed ultra-quarantenni, svolgono il servizio in quattro presidi ospedalieri (Rossano, Corigliano, Cariati, Trebisacce) e vengono utilizzati con contratti semestrali. Durante la protesta stanno comunque garantendo il servizio, alternandosi nell’occupazione a turni di 50 persone che hanno sistemato letti improvvisati nell’androne della ASL.

 


I lavoratori rivendicano da tempo il diritto alla stabilizzazione, da realizzarsi nel più breve tempo possibile e per l'intero bacino. Le RdB-CUB evidenziano che sarebbe sufficiente un piccolo sforzo da parte dell'Assessore regionale alle Politiche Sanitarie il quale, con una piccolissima percentuale dei 124 milioni di euro destinati al settore Sanità della regione, riuscirebbe a risolvere definitivamente l'annoso problema del precariato delle Asl calabresi.

 


Intanto in Calabria la protesta sta prendendo piede anche in altre ASL. Sono in assemblea permanente i lavoratori della ASL di Paola (da cui dipendono i presidi di Paola, Praia, Cetraro, Amantea) e analoga mobilitazione sta partendo in quella di Castrovillari.

 


"Abbiamo per ora raggiunto un primo risultato – spiega Raffaele Bombino, responsabile delle RdB-CUB che stanno sostenendo la protesta – una Delibera del Direttore Generale della ASL 3 stabilizzerà 100 dipendenti, e mercoledì 16 incontreremo l’Assessore alle Politiche Sanitarie Doris Lo Moro. Certo è che si tratta di coprire posti fissi vacanti di cui non si può fare a meno e che devono essere assicurati comunque e di continuo; altrettanto certo è che noi non abbiamo intenzione di mollare: proseguiremo ad oltranza per ottenere la stabilizzazione di tutti i precari", conclude Bombino.



11 maggio 2007 - Il Giornale di Calabria

Asl 3 di Rossano: prosegue l’occupazione dei precari

ROSSANO. - A Rossano gli ausiliari precari dell’Asl n.3 sono giunti al nono giorno di occupazione della sede della Azienda Sanitaria. La protesta, che nei giorni passati ha anche visto momenti drammatici (sette lavoratori sono saliti sul tetto minacciando di buttarsi giù) deriva - si legge in una nota stampa sindacale - dalla grave condizione di precarietà in cui 200 dipendenti vengono costretti da circa dieci anni. Gli ausiliari, specializzati ed ultra-quarantenni, svolgono il servizio in quattro presidi ospedalieri (Rossano, Corigliano, Cariati, Trebisacce) e vengono utilizzati con contratti semestrali. Durante la protesta stanno comunque garantendo il servizio, alternandosi nell’occupazione a turni di 50 persone che hanno sistemato letti improvvisati nell’androne della Asl. I lavoratori rivendicano da tempo il diritto alla stabilizzazione, da realizzarsi nel più breve tempo possibile e per l’intero bacino. Le RdB-CUB evidenziano che sarebbe sufficiente un piccolo sforzo da parte dell’assessore regionale alla Salute, il quale, con una piccolissima percentuale dei 124 milioni di euro destinati al settore sanità della regione, riuscirebbe a risolvere definitivamente l’annoso problema del precariato delle Asl calabresi. Intanto in Calabria la protesta sta prendendo piede anche in altre ASL. Sono in assemblea permanente i lavoratori della ASL di Paola (da cui dipendono i presidi di Paola, Praia, Cetraro, Amantea) e analoga mobilitazione sta partendo in quella di Castrovillari. "Abbiamo per ora raggiunto un primo risultato - spiega Raffaele Bombino, responsabile delle RdB-CUB che stanno sostenendo la protesta - una delibera del direttore generale della Asl 3 stabilizzerà 100 dipendenti, e mercoledì 16 incontreremo l’assessore calabrese alla Salute, Doris Lo Moro. Certo è che si tratta di coprire posti fissi vacanti di cui non si può fare a meno e che devono essere assicurati comunque e di continuo; altrettanto certo è che noi non abbiamo intenzione di mollare: proseguiremo ad oltranza per ottenere la stabilizzazione di tutti i precari", conclude Bombino.