PRESIDIO OPERATORI SANITARI ALL'OSPEDALE DI NOLA: USB A LORENZIN E DE LUCA, SOSPENDETEVI VOI

 

 

Napoli -

Napoli, questa mattina , dalle 11 alle 13 un centinaio tra sindacalisti e infermieri iscritti U.S.B. hanno manifestato, sdraiandosi per terra sulle coperte, sotto il palazzo della regione Campania a Santa Lucia, per solidarizzare con il personale sanitario che presidiava l'ospedale di Nola, insieme per denunciare un servizio sanitario pubblico devastato e non più in grado di dare risposte adeguate ai bisogni sanitari delle comunità di riferimento e per protestare contro lo smantellamento dell'assistenza pubblica in Campania. Su un grande manifesto con la foto del Presidente della Regione De Luca era scritto: Licenziato.

Da anni l’USB denuncia il graduale smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico, attuato con le politiche dei tagli lineari e della riduzione massiccia dei livelli di assistenza, con le chiusure di ospedali e la riduzione di migliaia di posti letto pubblici.

Politiche di macelleria sociale, approvate negli ultimi dieci anni da governi che rispondono solo alla grande finanza internazionale e avallate in Italia da tutti i governi regionali.

All’Ospedale di Nola è successo quello che abbiamo previsto nelle nostre denunce: un servizio sanitario pubblico devastato e non più in grado di dare risposte adeguate ai bisogni sanitari delle comunità di riferimento.

L’Italia ha ormai una spesa sanitaria pubblica oltre un terzo inferiore alla media dei Paesi dell’area euro e il divario è triplicato dagli inizi degli anni 2000; si amplia anche il distacco in termini di posti letto per abitante, sensibilmente inferiore in Italia (3,4 per mille abitanti contro i 6,3 della Francia e gli 8,3 della Germania.

In Italia sono circa 10 milioni gli italiani che non hanno accesso alle cure per problemi economici mentre cresce al ritmo di un miliardo l’anno la spesa privata dei cittadini (33 miliardi, più di un terzo di quella dello Stato).

L’ideologia di una presunta insostenibilità del servizio sanitario pubblico – sdoganata per favorire la sanità integrativa privata, le assicurazioni, il welfare aziendale – è talmente falsa che il nostro SSN produce l’11 % di PIL assorbendone solo il 7.1 %.

I sistemi sanitari single-payer (sistemi universalistici basati su un assicuratore unico e pubblico), come quello italiano, sono più economici e sostenibili di quelli basati sul mercato assicurativo, e anche con migliori risultati di salute. Per questo andavano affossati.

Questo è quanto avvenuto in Italia: lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale.

L’abbandono sociale determinato dalle politiche di austerity governative e la mala gestione delle risorse pubbliche aggredite dalla corruzione e dal malaffare sono una miscela esplosiva che stanno producendo danni incalcolabili alla Salute dei Cittadini.

La USB rivendica il Diritto alla Salute per tutti e rivendica il ripristino di un Servizio Sanitario Nazionale Pubblico senza ulteriori riduzione dei livelli di assistenza e senza ulteriori riduzione dei posti letto.

LA SALUTE E’ UN DIRITTO, LA SANITA’ PUBBLICA UN DOVERE

 

Il Coordinamento Nazionale USB Sanità