Napoli, Ospedale del Mare: Pronto Soccorso inaugurato da un sabotaggio. USB chiede garanzie per utenti e operatori

Napoli -

Sono trascorsi 18 giorni dall’incontro tra i dirigenti sindacali del comparto e il direttore sanitario dell’Ospedale del Mare Giuseppe Russo. Un incontro ritenuto necessario, da entrambi le parti, per discutere di eventuali criticità operative inerenti l’apertura del pronto soccorso, su un territorio densamente popolato e interessato da una notevole sofferenza sociale. Il 15 settembre , dopo il recupero dei locali allagati a seguito di un presunto atto di sabotaggio il pronto soccorso è stato inaugurato, creando un certo disagio alle strutture assistenziali di supporto, dovuto alla cronica mancanza di personale. La dirigenza si è impegnata, nello specifico, ad arruolare risorse umane in tempi brevi. Verificheremo!

La USB, presente all’incontro con Vincenzo Mayer (RSA) e Antonio Alfano del Coordinamento Regionale Sanità , ha posto dalla Dirigenza Aziendale domande non “negoziabili”, che aspettano ancora risposte.

  •     Quante risorse professionali, saranno impegnate nel progetto?
  •     Con quale criterio è stata fatta la scelta degli operatori?
  •     Quali protocolli attiverà l’azienda per garantire la sicurezza fisica degli operatori addetti al Triage del pronto soccorso?

A tali domande il dottor Russo ha dato risposte frazionate e non proprio esaustive. Innanzitutto si procederà con un periodo di simulazione del servizio e sarà attivata una ambulanza rianimativa della Croce Rossa per 30 giorni, in attesa del bando di gara.

Per quanto riguarda la sicurezza, l’azienda ha fatto richiesta per l’attivazione di un presidio di polizia al Questore De Iesu il 15 luglio, ma ancora non è stato concordato nulla. Invece per l'assegnazione delle risorse umane necessarie al funzionamento del pronto soccorso, il dottor Russo ha confermato che avverrà sia su base volontaria, che attraverso l’assegnazione al servizio degli ultimi assunti, procedura che contestiamo a meno che detto personale venga affiancato da tutor con esperienza (perlomeno nei primi tempi).

Assolutamente non condividiamo la decisione della Direzione Sanitaria, di sottrarre operatori da altre strutture assistenziali per rinforzare il pronto soccorso, perché indebolirebbe altri servizi provocando un aumento del carico di lavoro delle squadre di corsia.Il nuovo P.S.A. (Pronto Soccorso Attivo) necessita di un dirigente medico, di medici in turno e di diversi coordinatori . Serviranno manutenzione e presidi, servirà altro personale perché i 48 operatori preventivati per l’inaugurazione, distribuiti su tre turni, sono pochi per l’enorme fascia di utenza che richiederà il territorio e, soprattutto, sarà indispensabile il supporto di personale formato.

Al momento all’ospedale del mare su 448 posti letto disponibili ne sono in uso 190, di cui 14 Day Hospital e 24 Day Surgery. Era il 2004 quando venne progettato nel quartiere Ponticelli per accorpare i presidi ospedalieri Loreto Mare, Ascalesi, San Gennaro e Incurabili. L’investimento totale previsto era di 187 milioni di euro, con il 57 per cento di quota pubblica, mentre il 43% era la quota privata in project financing. Astaldi e Osmar (il raggruppamento di imprese vincitrici dell’appalto) si erano impegnate a consegnare i lavori nel 2008-2009, in cambio avrebbero gestito per 25 anni tutti i servizi della mega-struttura – costruita su una superficie di 145.800 metri quadrati, con oltre 18 sale operatorie. Nella stessa area un albergo, un centro commerciale e parcheggio.

Nell’ottobre 2010 il cantiere venne chiuso a seguito di una inchiesta del pm Giancarlo Novelli che coinvolse 12 persone tra funzionari della Regione e dell’Asl Napoli1, manager e responsabili delle aziende. I lavori erano stati eseguiti convarianti che avevano provocato modifiche del progetto iniziale , furono abbattute le sale operatori, ci fu una lievitazione enorme dei costi. Nell’aprile 2011 l’Ospedale del Mare si era trasformato in una discarica a cielo aperto.Nel febbraio 2012 la Corte dei Conti presentava agli indagati un invito a dedurre (l’equivalente di un avviso di garanzia, nel penale) contestando reati di falso ideologico, di truffa ai danni dello Stato, interesse privato in atti d’ufficio e la responsabilità amministrativa di cui al d.lgs. 231/2001. L’autonoma attività d’indagine delegata alla Guardia di finanza aveva portato alla contestazione di un danno erariale pari a 25.798.614 euro. I lavori ripresero nell’agosto 2012, con un ulteriore stanziamento pubblico di 180 milioni di euro. Insomma continuano a girare milioni di euro intorno al progetto “Ospedale del Mare”, inaugurato, ci auguriamo, definitivamente dal presidente della Regione Campania il 14 dicembre del 2016 e andato avanti a singhiozzi e scandali, come la chiusura anomala di un reparto per consentire al primario, oggi sospeso, di organizzare un evento. Una “storiaccia di malcostume” sulla quale la magistratura sta ancora indagando.

Ed è preoccupante l’atto di sabotaggio, che nella notte del 1 settembre ha allagato i locali del P.S.A. I quotidiani parlano di una guerra interna, probabilmente legata alle gare di appalto e all’assunzione di personale.La USB vigilerà affinché gli unici interessi a governare l’Ospedale del Mare e il relativo Servizio di Pronto Soccorso siano e restino la qualità dell’assistenza pubblica e la tutela dei diritti degli operatori.


Vincenzo Mayer, Antonio Alfano