INTEGRAZIONE INRCA-OSPEDALE DI OSIMO, UN DISASTRO ANNUNCIATO

Ancona -

Le scelte di politica sanitaria operate dalla Giunta delle Marche e dall’ASUR, in particolare nell’Area Vasta 2 corrispondente alla Provincia di Ancona stanno dimostrando tutta la loro capacità di produrre danni in termini di assistenza ospedaliera per i cittadini della Valmusone.

Intanto, una prima analisi della famosa fase sperimentale, che dovebbe condurre alla scomparsa dell’Ospedale Osimano destinato a confluire con una “cessione di ramo d’Azienda” nella Struttura INRCA, non ci pare abbia apportato, nell’organizzazione e nella produttività dei servizi all’utenza, quelle modifiche positive sempre decantate dagli Amministratori locali ma mai realizzatesi.

Un po’ di dati su integrazione Osimo-INRCA stanno lì a provare quanto sosteniamo da tempo e cioè che di fatto, si punta ad una riduzione dei costi eliminando una Struttura, dopo aver già abbondantemente tagliato i fondi dei dipendenti in particolare quello che serve a pagare il lavoro straordinario. I lavoratori sono costretti a fare lo straordinario ma non verranno retribuiti.

Per quanto riguarda la Chirurgia Generale, sono 302 quelle incrementate dall’integrazione Osimo-INRCA a fronte di 603 interventi eseguiti in Convezione/Consulenza con l’Azienda Ospedali Riuniti di Torrette e di 674 quelle eseguite con la specialità di AV2 senza contare la normale attività di Chirurgia d’Urgenza.

Non ci pare si possa parlare di effetto pisitivo dell’integrazione. Lo stesso dicasi di altre specialità come ad esempio l’assenza di dati di incremento per l’Ambulatorio di Urodinamica.

Come se non bastasse, a riprova della lenta ma progressiva demolizione delle funzioni ospedaliere indispensabili in un territorio che ha un bacino di utenza di più di 100.000 abitanti, è di questi giorni la decisione della Direzione di Area Vasta di smantellare la Unità Operativa di Bronco Pneumologia dell’Ospedale di Osimo.

Nelle decisioni organizzative assunte dalle Direzioni Mediche competenti si legge testualmente: “Stabilimento di Osimo, attività di degenza di Bronco Pneumologia. Dimissione progressiva dei pazienti degenti presso la BPN dal 17 Giugno. I pazienti non dimissibili in tempi brevi vanno ricollocati presso la vicina Medicina…” contestualmente per lo Stabilimento di Jesi si decide che presso la Unità Operativa di BPN vengono garantite le attività di ricovero per un totale di 18 posti letto anche a favore di pazienti provenienti del Pronto Soccorso di Osimo”.

Ci sembrano proprio “prove tecniche di demolizione”, nessuna garanzia che il fenomeno sia limitato al periodo feriale che comunque non renderebbe meno grave la situazione sanitaria del territorio. Nessuna garanzia infine che la stessa sorte dell’U.O. di Pneumologia non investa anche altre specialità e servizi.

 

USB Pubblico Impiego Ancona