In merito all'articolo apparso su Quotidiano Sanità del 11 luglio 2017

Nazionale -

La presidente della XII Commissione di Palazzo Madama, Emilia Grazia De Biasi (Pd), si è detta “favorevolissima all'obbligo di vaccinazione per operatori sanitari, come lo è tutta la Commissione Igiene e Sanità del Senato, ma c'è un problema di copertura economica da superare. Proveremo ad approvare il decreto questa notte", poiché “si potrebbe anche dire che ai sensi della Legge 81, che riguarda la sicurezza sul lavoro, il lavoratore è obbligato ad avere tutte quelle coperture di sicurezza che riguardano la propria occupazione.” e si tratta di un “problema che è molto serio".

NO Senatrice! È il datore di Lavoro che È OBBLIGATO AD ASSICURARE AL LAVORATORE TUTTE LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE, E NON SOLO L'OFFERTA DEL VACCINO, CHE RIGUARDANO LA SUA ATTIVITA’ LAVORATIVA!

NO Senatrice! Per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori il legislatore non ha previsto compatibilità economiche, solo regole che DEBBONO ESSERE RISPETTATE.

E visto che frequenta l’ISS e si occupa di problemi di salute e sicurezza dei lavoratori della sanità, avrà avuto modo di studiarsi i seguenti dati:

l’ISS dichiara dal 1 gennaio 2017 al 2 luglio 2017

3346 casi di morbillo segnalati dall'inizio dell'anno di cui 2 decessi

252 casi di morbillo segnalati tra operatori sanitari

Se lo frequenta non solo per i Convegni, egregia Senatrice, saprà che l’ISS raccomanda che si deve prevenire la trasmissione nosocomiale del morbillo, inclusa la trasmissione nelle aree d’attesa dei Pronto Soccorso, con la vaccinazione MPR, prima che si verifichi o dopo l’infezione occupazionale, MA NON SOLO, anche:

Che la suscettibilità verso il morbillo di tutto il personale ospedaliero che lavora in contatto con i pazienti deve essere conosciuta ;

Che è essenziale, che in ogni struttura ospedaliera siano disponibili protocolli e linee guida per il controllo delle infezioni trasmesse per via aerea;

Che le misure di controllo includono il mantenimento di un elevato livello di consapevolezza, tra il personale sanitario, della possibilità di trasmissione del morbillo in ambito nosocomiale;

Che deve essere prevista l’esclusione dal lavoro degli operatori sanitari suscettibili nel periodo d’incubazione della malattia;

Che si deve provvedere all’immediato isolamento dei casi sospetti che si presentano al Pronto Soccorso o in qualsiasi area di attesa ambulatoriale;

Che deve essere effettuata la ricerca dei contatti;

Che si deve attuare un rafforzamento della sorveglianza sui casi acquisiti in ospedale (Follow-Up).

Le autorità sanitarie dell’Emilia-Romagna hanno ribadito ai medici competenti l’importanza di verificare lo stato immunitario verso il morbillo del personale sanitario (sia ospedaliero che dei servizi territoriali) e di offrire la vaccinazione a tutti i suscettibili.

È evidente che nel SSN tutte queste “raccomandazioni” non sono state raccolte e che il D.Lgs 81/08, come è accaduto per il D.Lgs 626/94, è stato ELUSO dai Datori di Lavoro del SSN.

Quindi sarà anche consapevole delle responsabilità penali dei Direttori Generali per i 252 casi segnalati tra operatori sanitari che NON DOVEVANO ESSERSI VERIFICATI.

Quindi, egregia Senatrice, sarà anche consapevole che i tagli al SSN hanno fatto e fanno ammalare i Lavoratori della Sanità.

Link articolo Quotidianosanita:

www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php

 

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