ALLA ASL DI FROSINONE I PRECARI NON SI STABILIZZANO, SI LICENZIANO! Presidio il 19 ottobre
La RdB/CUB è al fianco dei lavoratori precari del presidio ospedaliero di Pontecorvo/Cassino ed indice un Presidio di protesta e Conferenza stampa presso la ASL di Frosinone Venerdi 19 ottobre 2007 ore 10,00
Oltre 30 lavoratori precari con contratti in scadenza, si sono visti negare la proroga del contratto a tempo determinato da parte della Direzione Generale della ASL di Frosinone, con la ingiustificata motivazione del blocco delle assunzioni disposto dalla Regione Lazio per il rientro dal deficit regionale. Il blocco delle assunzioni, infatti, intervenuto successivamente alla chiamata in servizio di tali lavoratori, non riguarda la proroga di contratti attualmente in essere, per i quali è prevista la copertura economica in bilancio.
Sull’assunzione dei circa 50 ausiliari chiamati attraverso l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Frosinone incombe l’ombra del sopruso, poiché la ASL ha assunto tra il mese di agosto e il mese di dicembre 2006 con colpevole ritardo rispetto alla trasmissione degli elenchi da parte del centro per l’impiego di Cassino e, quel che è più grave, senza rispettare la progressione delle posizioni di graduatoria.
Ciò determina oggi un’ inaccettabile difformità di trattamento tra i lavoratori interessati, per cui alcuni hanno già avuto la proroga del contratto e sono avviati alle procedure di stabilizzazione, mentre ad oltre 30 di questi lavoratori è stata negata la possibilità di continuare il rapporto di lavoro, con la paradossale conseguenza che la prima in graduatoria è anche la prima fuoriscita dalla ASL.
La Direzione Generale non si è fermata neppure di fronte alla difficoltà di garantire i livelli assistenziali del presidio ospedaliero, così come segnalato dalla maggior parte dei servizi in cui i lavoratori precari operano. Viceversa si è assunta la responsabilità di assumere ca. 11 dirigenti medici in deroga, questi si, al blocco delle assunzioni disposto dalla Regione Lazio.
“Siamo stanchi di assistere - dichiara Sabino Venezia della RdB/CUB - ad interventi di apparente risparmio sulla pelle dei lavoratori della sanità di questa Regione. Soprattutto quando si tratta di lavoratori precari, già gravati da una condizione di incertezza e di ricatto, rispetto ai quali incomprensibilmente viene meno l’autonomia dei Direttore Aziendali, la stessa autonomia con cui indicono appalti milionari, consulenze e convenzioni”.