ARES 118: dall'assemblea dell'USB riparte la mobilitazione. Lavoratori e precari allo sciopero del 21 ottobre

Roma -

Erano anni che non si vedeva la sala Meeting della Centrale Operativa dell’ARES 118 così gremita di lavoratori. In molti hanno accolto l’invito dell’USB all’incontro pubblico dal titolo “Il 118: un servizio in emergenza”: operatori sanitari dell’ARES, precari assunti per il Giubileo e lavoratori esternalizzati della CRI.

Gli interventi hanno messo in luce gli effetti delle esternalizzazioni e del trasferimento del servizio dell’emergenza ai privati, che oggi gestiscono oltre il 40% dell’intero servizio pubblico, con affidamenti senza gara, mediante le chiamate a spot, che da occasionali sono diventate sempre più stabili, con l’utilizzo sempre maggiore di volontari, senza diritti e senza tutele.

Abbiamo presentato un documento di denuncia, già inviato alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’ANAC, e proiettate delle slide da cui si evince che la gestione diretta dei servizi affidati ai privati produrrebbe un risparmio di almeno 500.000 euro l’anno, con la garanzia e la sicurezza della gestione pubblica e senza sfruttamento dei lavoratori. Abbiamo fornito dei dati sull’aumento degli infortuni a causa della carenza del personale e della riduzione degli equipaggi delle ambulanze a due unità.

Quello della riduzione degli equipaggi, introdotta dal Commisssario Zingaretti con un decreto che ha modificato la Legge regionale che prevede l’obbligo di tre unità,  è stato uno degli argomenti più sentiti dai lavoratori per gli effetti che produce sulla sicurezza del servizio agli utenti e sulla salute dei lavoratori. Ne abbiamo tratto un video dal titolo “Se prima eravamo in tre…” che, seppur in tono sarcastico, rappresenta molto bene le conseguenze di questa scelta.

La situazione di grave pericolo per il futuro dell’ARES è stata sottolineata da tutti,  così come il rischio del collasso del servizio dell’emergenza nella regione, a causa dell’uscita dei lavoratori assunti per il Giubileo alla fine dell’anno, che perderebbero il posto di lavoro nonostante siano oggi indispensabili. Per questo l’assemblea ha rilanciato la mobilitazione dei lavoratori dell’ARES, a partire dalla partecipazione allo sciopero e alla manifestazione del prossimo 21 ottobre proclamato dalla USB, con l’obiettivo prioritario di salvaguardare il servizio pubblico e il diritto alla salute, anche attraverso la stabilizzazione dei precari, la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori e nuove assunzioni di personale.