AREU Sicilia: un regalo a chi?

L'asse lombardo-siculo si accende anche sulla gestione dei servizi di emergenza e urgenza. Un sistema, quello dell'AREU, tutt'altro che eccellente

Roma -

Come se la Sicilia non avesse già abbastanza problemi -  a partire da quelli storici che, contraddicendo Jonny Stecchino, non sono di certo il traffico , l’inquinamento e l’Etna ma, molto più banalmente, la mafia - arriva una decisione che, a ragion veduta, potrebbe essere ulteriore benzina sul fuoco e che rischia di alimentare la presenza delle mafie all’interno del già impestato mondo della sanità.

La scelta di estendere alla Sicilia il modello di gestione dei servizi di emergenza e urgenza della Lombardia è destinato, con ogni probabilità, a peggiorare il già disastrato universo delle ambulanze sull’isola e al momento appare solo come un ulteriore tributo che Musumeci deve pagare alla Lega, dopo quello della nomina di Samonà all’Assessorato Regionale alla Cultura.

Politica, soldi e mafia e ciò che li Lega: sull’asse siculo-lombardo, se segui una di queste cose segui il tutto e –soprattutto da Berlusconi in poi- è più facile capire come si muovono le cose. Anche per AREU potrebbe essere così.

AREU, l’agenzia che governa il sistema dei servizi di emergenza e urgenza in Lombardia è tutt’altro dall’eccellenza. Il mondo delle ambulanze, proprio in Lombardia, è una fucina di lavoro nero, falsi volontari, accreditamenti molto opinabili, nessun rispetto per i tempi di lavoro, con operatori che stanno sulle ambulanze anche 18 ore di seguito, cooperative e società fasulle che si dissolvono come neve al sole per cambiare rapidamente forma e rinascere, sempre profondamente uguali , sotto altre e mentite spoglie:  tutto ciò accade senza che AREU riesca a governare questo pandemonio né abbia mai avuto nulla da obiettare. Molti lavoratori del settore, che si sono rivolti a noi, ci hanno raccontato un universo che somiglia ad un girone infernale più che ad un servizio utile alla salute dei cittadini. Un settore che sconta la solita e grande contraddizione lombarda: prima il profitto poi la salute!

C’è da tremare alla sola idea di ciò potrà produrre l’immissione di un tale sistema all’interno di un universo estremamente condizionato dalle mafie e storicamente fragile in tema di tutela dei diritti di lavoratori e cittadini.

Non è una buona notizia per la Sicilia, non lo è per la sanità – che vedrà accelerare il fuoco di fila delle privatizzazioni- non lo è per i cittadini che vedranno indebolirsi ulteriormente la possibilità di esercitare il diritto di tutela della propria salute.

Con tutto quello che c’è da fare per la sanità siciliana, a partire dall’Ospedale a Lampedusa, Musumeci, ancora una volta, ha preferito partire dagli affari.