ASSEMBLEA CUB - CONTRIBUTO RdB Sanità NAZIONALE
CONTRIBUTO DELLA RdB P.I. SETTORE SANITA’ ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA CUB DEL 22/24 MAGGIO
Compagne e compagni,
UN PAIO DI ANNI FA, IN COLLABORAZIONE CON IL NOSTRO CENTRO STUDI CESTES-PROTEO, DECIDEMMO INSIEME A Rita Martufi e Luciano Vasapollo DI COMINCIARE A TRATTEGGIRE LE LINEE DI SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE IN SENSO STOREOGRAFICO,
LA TRACCIA DI FONDO CHE SEGUIMMO FU QUELLA DI INTERFACCIARE LE GRANDI TRASFORMAZIONI SOCIO ECONOMICHE SUSSEGUITESI CON L’ADEGUAMENTO DEI SINDACATI STORICI A QUEL DELETERIO SISTEMA CHE SFOCIO’ NELLE POLITICHE DI CONCERTAZIONE E CON LE LOTTE DELLA RdB CHE NE DETERMINARONO NEL TEMPO LA CRESCITA ED IL RADICAMENTO SUL TERRITORIO.
L’OBBIETTIVO PRINCIPALE NON ERA NATURALMENTE SOLO QUELLO DI COMINCIARE A TRACCIARE E RINTRACCIARE ATTRAVERSO GLI EVENTI, LA STORIA DI UNA DELLE Più IMPORTANTI REALTà SINDACALI DI BASE NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE, VOLEVAMO DIMOSTRARE LA CREDIBILITà DI UNA FORZA, E NON DI UN MODELLO, ALTERNATIVA ED ANTAGONISTA CHE NASCEVA DALLA SINERGIA DI TRE FONDAMENTALI CARATTERISTICHE CHE OGGI RITROVIAMO TUTTE QUI E CHE DOBBIAMO TENER PRESENTI NEL PERCORSO CHE STIAMO DISEGNANDO:
LA QUESTIONE DELL’INDIPENDENZA POLITICA DEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI DAL QUADRO PARTITICO-ISTITUZIONALE, (ALTRO CHE MODELLO FRANCESE O TEDESCO, COME QUALCUNO VORREBBE AFFIBBIARCI)
IL SIGNIFICATO DI ORGANIZZAZIONE NON SOLO COME REALTà FUNZIONALE ALLE ESIGENZE MATERIALI MA STRETTAMENTE LEGATA ALLA POSSIBILITà DI DETERMINARE ACCESSO AI DIRITTI ED AFFERMAZIONE DELLA PROPRIA DIGNITà,
IL METODO DELL’ANALISI COME STRUMENTO DI ORIENTAMENTO DEL PROGETTO E DEL LAVORO SINDACALE.
DUE NODI STRATEGICI, ALMENO PER IL SOTTOSCRITTO, AVREBBERO DOVUTO CARATTERIZZARE E CARATTERIZZARONO POI QUEL LAVORO:
L’ACCORDO DELL’EUR DEL 77
E LA CRISI DEL 92 CON L’ABOLIZIONE DELLA SCALA MOBILE, L’ACCORDO AMATO SUL COSTO DEL LAVORO ED IL SUCCESSIVO ACCORDO, A FIRMA CIAMPI DEL 23 LUGLIO DEL 93, SULLA RIFORMA DELLA STRUTTURA DEI CONTRATTI E SULLA POLITICA DEI REDDITI, ACCORDO CHE SEGNò, NON SOLO PER IL SOTTOSCRITTO, LA IRREVERSIBILE TRASFORMAZIONE DELLA CGIL.
È IN QUESTO ULTIMO CONTESTO, CON LA CRISI ALLE PORTE E LA INCALZANTE POLITICA DELL’EURO, CHE LA RdB CAPITALIZZERA’ IL PROCESSO DI MATURAZIONE CHE DETERMINERA’, DA UNA PARTE IL RADICAMENTO ARTICOLATO PER CATEGORIE E TERRIORI E DALL’ALTRA LA NASCITA DELLA CUB .
FU UN PASSAGGIO STORICO PER NOI, ED è PRINCIPALMENTE ATTRAVERSO LA RILETTURA DI QUELLA FASE CHE RIUSCII PIENAMENTE A CAPIRE L’IMPORTANZA DELLA CONFEDERAZIONE CUB;
UN PASSAGGIO CHE SEGNAVA UNA DIFFERENZA QUALITATIVA DEL SINDACALISMO INDIPENDENTE E DI BASE IN ITALIA E CHE CONFERMAVA DEFINITIVAMENTE LA SCELTA FATTA DA MOLE COMPAGNE E COMPAGNI ALLA FINE DEGLI ANNI ’70 DOPO LA SVOLTA DELL’EUR.
L’OBIETTIVO DI COSTRUIRE NON IL QUARTO SINDACAO MA IL SINDACATO ERA RAGGIUNTO, SE NON IN TERMINI QUANTITATIVI, SCRISSERO ALLORA IN UN DOCUMENTO UFFICIALE ALCUNI COMPAGNI, ALMENO IN TERMINI DI POTENZIALITà.
HO RIPERCORSO BREVEMENTE QUESTE FASI STORICHE per SOTTOLINEARE CHE FINO A NON MOLTO TEMPO FA, PENSANDO PROPRIO ALLE POTENZIALITà DELLA CUB, MI VEDEVO COSTRETTO A RIFLETTERE SULLA DINAMICA TEMPO ED A LEGARLA ALL’ESPANSIONE DELLE VARIE ORGANIZZAZIONI CHE LA COMPONGONO.
LA CONTRADDIZIONE Più FREQUENTE PERò MI ARRIVAVA PROPRIO DAL SETTORE SINDACALE DI APPARTENENZA, LA SANITà E LA TRADUZIONE CHE HO SEMPRE TENTATO DI DARE ERA Più O MENO DI QUESTO TIPO:
QUANTO DOVRò ASPETTARE PER AVERE FINALMENTE UNA CONFEDERAZIONE CHE SI OCCUPI DI ASPETTI CHE VANNO OLTRE LA RIVENDICAZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI E CHE SI INCONTRI, IN SINERGIA, CON LA DIFESA DEI DIRITTI DEI MALATI?
QUANTO DOVRò ANCORA SUPPLIRE ALL’ASSENZA DI UNA STRATEGIA CONFEDERALE CHE RIDISEGNI UN SISTEMA SANITARIO PUBBLICO E DI QUALITà INTERVENENDO SULLE LOTTE DEGLI INFERMIERI DEL PRONTO SOCCORSO, POCHI, MALPAGATI ED A RISCHIO SALUTE, CON LE ASPETTATIVE DI QUANTI, IN FILA PER ORE PROPRIO AL PRONTO SOCCORSO, HANNO BISOGNO DI RISPOSTE ADEGUATE AL LORO STATO DI NECESSITà, COMPRESI I MIGRANTI A RISCHIO DENUNCIA PER CLANDESTINITA’?
COME OPERATORI SANITARI VIVIAMO OGGI L’ATTACCO POPULISTA E DISGREGANTE DI UN SISTEMA POLITICO CHE CI VUOLE FANNULLONI PER GIUSIFICARE LO SMANTELLAMENTO DEL DIRITTO DEI CITTADINI AD UN SERVIZIO PUBBLICO E DI QUALITà.
NON SI STANNO Più ACCONTENTANDO DI PRIVATIZZARE IL SISTEMA SANITARIO, STANNO COSTRUENDO UN MODELLO CHE LI AFFRANCHI DALLE RESPONSABILITà OGGETTIVE IN TERMINI DI SALUTE, COME DEL RESTO DI ISTRUZIONE E RICERCA, BASATO TUTTO SUL PROCESSO DI SVILUPPO DEL CAPITALE FINANZIARIO; NON VOGLIONO L’ECONOMIA DEL SISTEMA, VOGLIONO TRARNE, E CI STANNO RIUSCENDO, PROFITTO ECONOMICO.
E LE CONTRADDIZIONI CHE PRODUCONO SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI:
10 MESI DI ATTESA PER UN INTERVENTO POSSONO RIDURSI IN POCHISSIMI GIORNI SE PAGHI IN INTRAMOENIA.
8 GIORNI DI ATTESA, IN BARELLA, DI UN RICOVERO NON SI RISOLVONO CERTO CON LA CHIUSURA DI 27.000 POSTI LETTO NEI PROSSIMI 3 ANNI,
OLTRE 100 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI A CARICO DI DIRETTORI E MANAGER DELLE ASL DEL LAZIO NEGLI ULTIMI 3 ANNI NON SONO CERTO SINTOMO DI EFFICIENZA DEL SISTEMA DI GOVERNO DELLE AZIENDE.
QUANTE CLINICHE SANTA RITA DI MILANO ESISTONO OGGI NEL PAESE?
IN QUANTE REALTà SANITARIE, PUBBLICHE O PRIVATE, L’ASSISTENZA COME LA DIDATICA O LA RICERCA, SONO Più SRUMENTI DI PROFITTO CHE DI RISPOSTE AI BISOGNI DEI CITTADINI?
GESTIRE LA SANITà CON UN MODELLO DI AZIENDALIZZAZIONE NOTORIAMENTE FALLITO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO IN ALTRI STATI, NON SPIEGA IL PERPETUARSI DI UNA METODICA ORMAI FUORI CONTROLLO.
FIGURE PROFESSIONALI CON INQUADRAMENTI ATIPICI,
PRECARI SBATTUTI A DESTRA E A MANCA A SOSTITUIRE CARENZE DI PERSONALE ORMAI CRONICHE, OPERATORI DELLE DITTE DI PULIZIA CHE FANNO GLI AUSILIARI, OPERATORI SOCIO SANITARI NELLE SALE OPERATORIE A STERILIZZARE I FERRI CHIRURGICI INQUADRATI COME PULITORI E PAGATI 5 EURO L’ORA……
COME DELEGATI SINDACALI OGGI AFFRONTIAMO QUESTO COMPAGNE E COMPAGNI, CIMENTANDOCI IN INTERVENTI CHE VANNO DALLA DIFESA DEL POSTO LETTO A QUELLA DEL PRECARIO LICENZIATO, DALL’ATTACCO AL SALARIO ACCESSORIO ALLA GARANZIA DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO, CHE SONO ANCHE LUOGHI DI CURA E DOVE NESSUNO PUò CREDERE NON ESISTA IL CERTIFICATO DI AGIBILITà, COME NEL CASO DELL’OSPEDALE DELL’AQUILA.
MOLTO DI QUELLO CHE OGGI FACCIAMO DEVE INESORABILMENTE TROVARE COLLOCAZIONE IN UNO STRUMENTO SINDACALE ALTRO, CHE NOI CHIAMIAMO CONFEDERAZIONE, CHE INDIVIDUI PERCORSI E STRATEGIE SULLE QUALI DARE FIDUCIA ALLE LOTTE DEI LAVORATORI, DEI CITTADINI E DI QUANTI, IN ALTRE ORGANIZZAZIONI, VORRANNO, INSIEME A NOI, RIDISEGNARE UN SISTEMA DIVERSO.
QUESTA è LA CUB CHE CI MANCA COMPAGNE E COMPAGNI, QUESTA è LA CUB CHE NON ABBIAMO AVUTO E CHE OGGI NON POSSIAMO PERMETTERCI DI NON AVERE,
LE POTENZIALITà DEL ’92 NON SONO LEGATE ALLO SVILUPPO DELLE ORGANIZZAZIONI CHE NE FANNO PARTE MA ALLO SVILUPPO DELLE NOSTRE POTENZIALITà IN TERMINI DI ANALISI CHE ORIENTA IL LAVORO ED IL PROGETTO……
CREDO SIA UN LAVORO DURO, CHE DEVE FARE I CONTI CON LA CRISI ECONOMICA INTERNAZIONALE CHE DETERMINERà INEVITABILMENTE CAMBIAMENTI STRUTTURALI NEL MONDO DEL LAVORO, CAMBIAMENTI CHE PRODURRANNO UN ULTERIORE IMBARBARIMENTO DEI RAPPORTI DI FORZA TRA LE CLASSI ED ALL’INTERNO DI ESSE.
UN LAVORO DURO CHE COMINCIA QUI, OGGI, E CHE DEVE VEDERCI TUTTI, ANCHE TRASVERSALMENTE, SOGGETTI ATTIVI.
UN LAVORO CHE NON Può PERMETTERSI RALLENTAMENTI Nè RIPENSAMENTI E DURANTE IL QUALE LA SCELTA DELLE SINERGIE DOVRà ESSERE ATTENTAMENTE VALUTATA.
IO SOLITAMENTE COMPAGNI SONO UN PO’ DIETROLOGO MA QUASI MAI POLEMICO,
RITENGO PERò IMPORTANTE IN CONCLUSIONE STIGMATIZZARE LA POSIZIONE DI UNA GERONTOCRAZIA INTERNA ALLA CUB CHE HA MINATO FINO A POCHI ISTANTI FA, LE POTENZIALITà DEL ’92, BANALIZZANDO LE NECESSITà DI TRASFORMAZIONE CHE OGGI STIAMO DISCUTENDO CON FANTOMATICHE IPOTESI DI EGEMONIA.
AGLI STESSI, CHE HANNO TENTATO DI CATALOGARCI AL PARI DEL MODELLO SINDACALE FRANCESE O PEGGIO TEDESCO, COME CINGHIA DI TRASMISSIONE DEI PARTITI, VORREI DIRE CHE PROBABILMENTE NON HANNO MAI COMPRESO UNO DEGLI ASPETTI FONDAMENTALI CHE CI HA CARATTERIZZATO NEGLI ULTIMI 30 ANNI, L’INDIPENDENZA E L’AUTONOMIA DAL POTERE.
ALLA LUCE DI QUESTO CREDO, PURTROPPO COMPAGNE E COMPAGNI, CHE QUESTI SIGNORI NON POSSONO E NON DEBBANO AVERE SPAZIO NEL PERCORSO CHE STIAMO DISEGNANDO.
GRAZIE
Sabino Venezia – Coord.to Naz.le RdB P.I. settore Sanità