AST Ascoli Piceno: mandati a casa altri 41 lavoratori, sciopero inevitabile
Dopo che la Regione Marche ha stanziato 1,1 milioni di euro in più rispetto al tetto di spesa, grazie alla nostra mobilitazione che va avanti da mesi, l’AST manda a casa ulteriori 41 lavoratori con la pubblicazione del Piano del Fabbisogno del personale!
Ma non è tutto: già la carenza di personale costringe i lavoratori ad affrontare rischi clinici elevati e carichi di lavoro insostenibili. Testimonianza di ciò sono le migliaia di ore di straordinario accumulate non pagate, 480.000, e le migliaia di ferie residue. Reparti con complessità assistenziale elevata si trovano ad avere un solo infermiere, o addirittura reparti privi di OSS durante la notte o solo un’unità per assistere 27 pazienti!
Nonostante ciò, la dirigenza AST AP sembra ignorare le richieste di stabilizzazione immediata del personale idoneo e di assunzioni stabili di nuove unità, indispensabili per garantire la stabilità ai lavoratori e al sistema sanitario pubblico nel territorio del Piceno.
Diritti negati da anni, come “tempo divisa”, buoni pasto, festivi infrasettimanali, riposo, e vita privata ecc.
I lavoratori precari vengono sfruttati e spostati come pedine, mentre quelli a tempo indeterminato sono costretti a dimettersi, viste le condizioni di lavoro, per cercare opportunità all'estero. Nel frattempo, la sanità pubblica è inesorabilmente in declino, insieme ai sacrosanti diritti dei lavoratori. La Dirigenza AST di Ascoli Piceno sembra concentrarsi esclusivamente sulla pubblicazione mediatica delle nomine dei Direttori, ignorando completamente il ruolo fondamentale dei lavoratori, che costituiscono la spina dorsale del sistema sanitario pubblico.
Finalmente, la RSU sembra aver preso atto che la situazione è insostenibile, riconoscendo la validità delle nostre posizioni, e aver sospeso lo stato di agitazione è stato un errore! Benvenuti!
Ci auguriamo vivamente che le altre sigle sindacali si siano risvegliate dal loro lungo torpore, probabilmente sono state sollecitate dai propri iscritti, e forse a riattivare lo stato di agitazione, (lo vedremo) mentre le scriventi coerentemente, Nursind e USB, non lo abbiamo mai sospeso, a tutela dei lavoratori, con i mancati rinnovi, precari in scadenza e di tutti gli altri costretti a sobbarcarsi tutto il peso sopradescritto, confermando così la correttezza delle nostre azioni e la vicinanza ai lavoratori.
Nella delegazione trattante di ieri, 21 febbraio, abbiamo assistito a un'altra riunione priva di progressi con zero risposte concrete, per i dipendenti. NurSind e USB hanno deciso di non rimanere fermi di fronte a questa sordità e indifferenza, e proseguiremo senza esitazioni con la programmazione dello sciopero aziendale, oramai non più rinviabile, (la data la decideremo nelle prossime ore) che sembra essere l'unica cosa che questa direzione è stata in grado di realizzare, sebbene con tempi record, ovvero da 7 mesi dall’arrivo del DG Natalini & C.
Sciopero: l'unica risposta per difendere i lavoratori della sanità pubblica del Piceno
Ascoli Piceno 22\02\2024
Nursind AP USB AP
Maurizio Pelosi Mauro Giuliani