Campania. Corruzione nella sanità: non è solo nella ASL SA 3, ma in tutta la sanità pubblica regionale
La scrivente Organizzazione Sindacale esprime viva soddisfazione per l’esito che ha avuto l’esposto-denuncia presentato all’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania ed auspica che anche gli altri esposti presentati presso la Procura di Salerno contro la cattiva gestione dell’ASL SA 2, che riguardano malversazioni - irregolarità amministrative con probabili profili penali ed altro, trovino accoglienza nell’interesse generale dei cittadini. Sì, in questa vicenda preme particolarmente alla RdB CUB l’aspetto della tutela degli interessi generali della collettività perché il disastro finanziario della Sanità Regionale (oltre dieci milioni di euro di debiti, quasi una Finanziaria) sta facendo pagare già da diversi anni un prezzo altissimo alla popolazione con l’abbassamento della qualità delle prestazioni per il blocco del turn-over del personale, la chiusura di ospedali e ambulatori, l’assenza di una seria prevenzione, l’organizzazione di una rete dell’emergenza che si dimostra quotidianamente fallimentare e pericolosa per la vita dei cittadini e liste di attesa lunghissime che favoriscono solo la sanità privata.
L’elenco dei disservizi potrebbe continuare all’infinito ma non serve perché tutti gli addetti ai lavori conoscono bene come funziona il “Sistema”: fatti di estrema gravità e di rilevante allarme sociale, condotte delittuose perpetrate per anni nello svolgimento dell’attività di ufficio strumentalmente utilizzate per conseguire profitti illeciti ai danni del servizio sanitario. Tutti questi sprechi sono, è utile ricordarlo, alla base delle restrizioni economiche a carico degli assistiti del Servizio Sanitario.
In questo quadro generale di degrado e corruzione dilagante è avvilente che le cosiddette “Agenzie Sociali” stiano a guardare facendo finta che nulla stia accadendo e che le altre Organizzazioni Sindacali “gestiscano” le cabine di regia non per controllare la corretta gestione economica degli Ospedali e dei Distretti ma piuttosto per garantirsi qualche porzione della cosiddetta “torta”.
Si approfitta, inoltre, dell’occasione per invitare i media a dedicare degli spazi all’utenza ascoltando i soggetti e le associazioni che hanno intercettato disfunzioni e/o subito dei veri e propri abusi nell’assistenza pubblica. Tanto potrebbe servire a creare certamente un argine a fronte di questa prepotenza e arroganza di potere.
E’ arrivato il momento di avviare una battaglia culturale e morale sui temi della sanità. Occorre rigore e trasparenza nell’amministrare la “res pubblica”, denunciando coloro i quali finora hanno amministrato la sanità pubblica utilizzandola solo per organizzare sistemi di potere funzionali agli interessi delle classi dominanti e non a quelli dei cittadini.
Un esempio per tutti: i cittadini della Regione Campania pagano la benzina con un prezzo più alto di tutte le altre regioni dell’Italia grazie agli sperperi ed alle truffe nella Sanità Pubblica.
Cosa dobbiamo subire ancora senza chiedere il conto? Se non ora, quando?
La crisi della Sanità non la dobbiamo pagare noi!