Contro i tagli, difendiamo la sanità pubblica.
Nonostante negli occhi continuino a girare le immagini dei Pronto Soccorso di tutta Italia ridotti a Lazzaretti, con persone in attesa di un posto letto per giorni, le Regioni italiane si apprestano a tagliare entro fine mese, in ossequio alla legge di stabilità del governo Renzi e agli indigesti avanzi del passaggio di Monti e Letta, 5,5 miliardi dai loro bilanci.
Va da se che la maggior parte di essi finirà per colpire la sanità pubblica che, dei bilanci regionali, rappresenta l'80% di spesa.
A nulla quindi sono valsi il grido di allarme della Corte dei Conti e dell'OCSE, quest'ultima attraverso una relazione commissionata dallo stesso Ministero della Salute, sulla scure che i continui tagli gettano sull'accessibilità e qualità dei servizi pubblici.
Senza contare le enormi differenze che persistono tra Regioni, frutto della revisione del titolo V e del federalismo, che hanno dato vita a 20 sistemi sanitari differenti, penalizzando oltre misura il sud d'Italia dove si continua a morire di più e prima.
Ormai certo il taglio dei Livelli essenziali di assistenza e la revisione dei ticket con ulteriore e pesante aggravio per le tasche dei cittadini.
Così come non si arresterà il taglio indiscriminato di servizi e posti letto, nonostante gli oltre 70.000 già tagliati dal 2000 ad oggi abbiano già reso le cure un percorso ad ostacoli.
L'esercito dei 9 milioni di persone che non hanno accesso alle cure e' condannato dalle scelte del governo Renzi ad aumentare ulteriormente, così come saliranno le spese per quei 12 milioni di over 65 che avranno forse visto l'aumento statistico dell'aspettativa di vita ma di sicuro una drastica riduzione della sua qualità.
La salute e' diventata un lusso da ricchi e un enorme profitto per i privati e le assicurazioni.
Invertire la rotta si deve e si può.
Attraverso una lotta senza quartiere, dal posto di lavoro ai territori, a difesa del servizio sanitario e dei servizi pubblici in generale; contro i tagli e per il rilancio della qualità, gratuità e universalità dei servizi; per la difesa delle lavoratrici e dei lavoratori costantemente bersaglio di campagne diffamatorie strumentali a tagli indiscriminati, esternalizzazioni e privatizzazioni.
Bisogna fare in fretta e con i compagni di strada giusti, utile diffidare complici e perditempo come cgil cisl uil e ugl.