Coronavirus, USB: nella Casa di Riposo di Sissa morto il 15% degli ospiti e malato il 50% del personale, vogliamo risposte complete e trasparenti

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La morte del 15% degli anziani ospiti (10 su 60) e il 50% del personale ammalato in una singola struttura, come alla Casa Residenza per anziani “Don Prandocchi Cavalli” di Sissa Trecasali (Parma) non trova comparazioni nel pur grave quadro nazionale in cui ci troviamo.

A noi pare discutibile e poco credibile sostenere che il contagio abbia potuto, nel giro di pochi giorni, causare la morte di nove persone (oggi il decimo) e trovarsi con metà del personale in malattia.

Questo significa che è possibile escludere (al di là della mancanza dei dispositivi di protezione, male endemico in tutta Italia) che ci sia stata una tempestiva attivazione delle misure di prevenzione e contenimento dei soggetti malati.

Le domande che poniamo sono le seguenti.

I primi malati con sintomi in quale data ci sono stati?

È stato fatto subito il tampone a verifica del contagio?

Sono state messe in atto le necessarie procedure di contenimento all’interno della struttura a tutela degli ospiti e degli operatori?

Sono stati fatti i tamponi a tutto il personale e agli ospiti della struttura?

Il comunicato della ASP "Distretto di Fidenza" firmato dal presidente del cda Massimiliano Franzoni non risponde a nessuna delle domande ed è semplicemente una giustificazione a posteriori che non spiega come si è giunti a questa tragica situazione.

Il richiamo alla condivisione con AUSL e il sindaco di Sissa-Trecasali delle valutazioni sui fatti della Casa di Riposo, in quanto diretti “gestori” della struttura, è una sorta di autoassoluzione priva di riflessione critica sull’operato.

Rivendichiamo il diritto alla completezza e trasparenza delle informazioni.

 

Parma, 19 marzo 2020

USB Confederazione di Parma