Croce Rossa: il profitto prima della salute. Alle violenze nella sanità privata, la soluzione è il sevizio sanitario pubblico
Dieci operatori sanitari di un centro di riabilitazione della Croce Rossa di Roma sono stati denunciati per Violenza e torture su alcuni pazienti.
La notizia, oltre che da brividi, ha veramente dell’assurdo. Infatti, quello che emerge è che proprio i vertici della Croce Rossa fossero a conoscenza di quanto stesse accadendo all’interno del centro di riabilitazione, come da denuncia nell'aprile 2023. Fin qui tutto normale se non fosse, stando a quanto apprendiamo dalla stampa, che da oltre un anno gli operatori in questione abbiano continuato a lavorare nello stesso centro di riabilitazione.
L’ennesimo racconto dell’orrore investe la sanità privata, che continuiamo a finanziare con soldi pubblici e che, se investiti nel servizio pubblico, garantirebbero un sistema sanitario più sicuro e funzionale.
La stessa Croce Rossa che nel Lazio è stata da poco rifinanziata con 8 mln di euro, finanziamento diretto ad un privato sotto la lente della Corte dei Conti, proprio dal Presidente Rocca: lo stesso responsabile della privatizzazione e frammentazione della CRI, di cui è stato presidente fino alla nomina Regionale.
Un giro di soldi enorme di cui beneficiano solo i grandi imprenditori della sanità privata, che con l’appoggio politico nella Regione Lazio stanno rapidamente prendendo il sopravvento sul servizio pubblico.
Non c'è soluzione se non che l’unico servizio sanitario, valido e sicuro, sia quello pubblico.
USB Sanità Lazio