Disabilità infantile e adolescenziale, in Liguria situazione drammatica. Venerdì 28 presidio di protesta a Villa Scassi
La situazione dei bambini e delle bambine disabili, come da alcuni mesi stiamo segnalando con forza, continua ad essere drammatica. Con l'emergenza Covid abbiamo assistito ad un peggioramento notevole dei tempi di attesa per ottenere le certificazioni 104 e per l'inizio della terapia riabilitativa di cui i bambini necessitano.
Avere la certificazione 104 in tempi “normali” significa permettere al soggetto in questione che si attivi tutto ciò di cui necessita, come per esempio avere l'insegnante di sostegno a scuola, un educatore qualora necessario, nonché svolgere la terapia riabilitativa. L'intervento precoce è lo strumento principale per permettere ai bambini con disabilità di avere uno sviluppo più armonico tale da garantire, quantomeno a chi ha una disabilità non grave, un percorso di vita il più possibile indipendente, potendo di conseguenza partecipare, da adulti, alla vita sociale e lavorativa in maniera dignitosa. Non poter accedere alla terapia riabilitativa nei tempi utili significa peggiorare le fragilità di cui sono affetti i soggetti con disabilità, cancellando il loro diritto alla salute e al soddisfacimento dei bisogni speciali, come sancito dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia del 1989.
Ci sono bambini rimasti in lista di attesa anche quattro anni. In queste situazioni potevano effettuare la terapia solo quei bambini con famiglie in grado di permettersi una terapia riabilitativa privatamente. Finalmente la lista di attesa dei 1200 bambini disabili comincia a scorrere, ma questo non basta a risolvere il problema. Con la pandemia è aumentato anche notevolmente il disagio dei ragazzi in età adolescenziale.
Chiediamo che urgentemente vengano presi dei provvedimenti affinché:
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aumentino gli specialisti che formano la commissione che certifica la 104. Ci risulta, infatti, che siano pochissimi i medici che la compongono. Richiediamo inoltre che gli incontri tornino ad essere in presenza e non più a distanza;
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venga ripristinata la figura fondamentale dell'assistente sanitario che svolgeva un ruolo di raccordo fra scuola e ASL;
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venga abolito il numero chiuso alla Neuropsichiatria (il numero chiuso ha fatto sì che gli specializzati siano meno del necessario);
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che si preveda un piano di assunzioni delle figure necessarie all'interno del sistema sanitario nazionale;
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che siano resi noti i numeri del personale assunto recentemente e che verrà assunto a breve;
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vengano individuati degli spazi adeguati per svolgere le terapie
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i Consultori tornino ad essere importanti presidi socio-sanitari sul territorio e punto di riferimento per la cittadinanza.
USB Sanità, USB Scuola e Operatori Socio Educativi sono impegnati in questa battaglia - affinché la sanità, l’istruzione e l’assistenza siano pubbliche, di qualità e non solo per i ricchi – e dà appuntamento al presidio in programma al Pronto Soccorso dell’ospedale Villa Scassi venerdì 28 gennaio alle ore 10, in coincidenza con lo sciopero nazionale della sanità proclamato da USB.
USB Sanità Liguria