Ennesima aggressione al personale sanitario. L'ultimo di una lunga serie per gli equipaggi del 118

Nazionale -

La scorsa notte ennesima aggressione ai danni del personale dell' Ares 118 di Roma.
Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti dei colleghi aggrediti, così come a tutti gli operatori e le operatrici sanitarie che subiscono una escalation quotidiana di rabbia e violenza mentre svolgono il loro lavoro in condizioni sempre più insicure e in un servizio sanitario ridotto allo stremo per carenza di personale.

Denunciamo lo stato in cui il personale del 118 di Roma opera,  per il mancato rispetto delle più elementari misure di tutela della salute e sicurezza, a partire da equipaggi di soli 2 Operatori in luogo dei 3 previsti  e di protocolli, dettati dalla Centrale Operativa, che rallentano in maniera esponenziale i tempi di intervento. Motivo,  quest'ultimo, per il quale  chiediamo da tempo la rimozione della Direttrice della Centrale Operativa per manifesta inadeguatezza del ruolo e della funzione ricoperti.

Andare a lavorare rappresenta ormai, per il personale sanitario dell'emergenza, un insostenibile stress che sta portando, con sempre più frequenza, gli Operatori ad abbandonare la sanità pubblica e le professioni sanitarie in generale.

È urgente l'abolizione del vincolo di spesa per il personale sanitario e una massiccia dose di assunzioni stabili nel SSN. Prima che sia troppo tardi!

Ricordiamo che USB è tra i promotori di una proposta di legge di iniziativa popolare per inserire il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro che ormai, sempre più spesso,  colpiscono anche gli operatori e le operatrici sanitarie durante i loro turni di lavoro.

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