Ennesimo collasso dei pronto soccorsi genovesi. USB Liguria: la politica si assuma le sue responsabilità
Basta con il linciaggio mediatico degli operatori sanitari. La politica si assuma le sue responsabilità e non strumentalizzi il malessere dei lavoratori per campagne elettorali e per portare avanti le logiche privatistiche a scapito della sanità pubblica
In questi giorni per l'ennesima volta stiamo assistendo al linciaggio mediatico nei confronti degli operatori delle aziende sanitarie liguri, che come tutti gli esseri UMANI, si ammalano e hanno diritto a giorni di malattia per recuperare.
Dare la colpa a questi lavoratori del ennesimo collasso dei pronto soccorsi genovesi, accentuato dal picco influenzale che sta colpendo in questi giorni la nostra regione, non ci sembra giusto, visto che le cause di questa situazione vanno cercate a monte, nelle sale della regione Liguria, dove le politiche di centro destra, in questo momento al governo, stanno smantellato ciò che resta del servizio sanitario Ligure.
Ecco a voi alcuni esempi :
Ospedale Galliera
Il nuovo progetto, più volte contestato da USB, avrà meno posti letto, mentre le attuali strutture, pronto soccorso in primis, non riescono a far fronte all'aumento del vaccino di utenza dovuto alla chiusura di strutture nell'area metropolitana.
Nel frattempo, come detto, si decide di partire col progetto del nuovo Galliera, a nostro parere un'opera di speculazione immobiliare, proprio come quello dell'ospedale del Ponente agli Erzelli, i cui lavori non si sa quando inizieranno ma soprattutto quando finiranno, mentre attualmente al Galliera esistono già 6 piani ristrutturati nel padiglione C, con reparti moderni, accoglienti, sicuri e a misura di paziente, ma come spesso succede, dopo Milioni di euro spesi negli ultimi anni, ora l'intero padiglione verrà demolito.
Villa Scassi
Il futuro declassamento del pronto soccorso di Villa Scassi e il trasferimento del centro grandi ustionati al San Martino, ricordiamolo , centro di eccellenza reinaugurato pochi mesi fa dopo due anni di lavori, logicamente con soldi pubblici.
Istituto G. Gaslini
L'innalzamento dell'età dei ricoveri fino ai 18 anni, unico punto inserito nel piano sociosanitario che riguarda l'istituto, sta creando molta confusione e non pochi problemi d’interpretazione a livello politico e sindacale, a causa di alcuni errori di trascrizione da una versione all’altra, con virgole e lettere che appaiono e scompaiono come per magia, cosa questa già vista in precedenza, con il punto che riguardava la Prevenzione e sicurezza sul lavoro, quando era stata inserita come legge di riferimento il dl.626/94 invece del più recente dl. 81/08. Dimostrano ancora una volta l’incompetenza e la superficialità di questa giunta.
Infine, lo sciacallaggio mediatico da parte di chi ha tutto l'interesse che il sistema sanitario pubblico vada al collasso, per promuovere l'alternativa tanto voluta e decantata "la sanità privata". Sanità privata che, visto il continuo aumento della fascia di povertà, significa precludere l'accesso alle cure alla maggioranza dei cittadini.
USB non resterà a guardare mentre si cerca di screditare o uccidere gli operatori sanitari, come è successo a Maria Cerami l’operatore Socio Sanitario dell’ospedale di Anzio, ammazzata a 66 anni da un doppio turno di lavoro . Non resteremo a guardare il lento e progressivo smantellamento del servizio sanitario pubblico in favore di quello privato che poggia il suo guadagno sullo sfruttamento dei lavoratori.
Ci mobiliteremo nuovamente, per ricordare alla politica che è grazie alla abnegazione e senso del dovere di medici, infermieri, OSS, ausiliari e di tutti gli operatori che ruotano intorno all'assistenza che le aziende liguri continuano ad erogare servizi. Nonostante i continui tagli alla spesa pubblica, nonostante il blocco del turnover, delle assunzione, l'accumulo di ferie e permessi che i lavoratori, costretti dalle aziende, non riescono a smaltire.
Nonostante la miseria di rinnovo del contratto collettivo nazionale, dopo 10 anni di blocco, firmato CGIL, CISL e UIL
p. Coordinamento USB Sanità Liguria
Ariel Acevedo