FACCE DI BRONZO!
Rimandato per un anno l’applicazione dell’ l’articolo 7 del D.Lgs. 66/2003 ("il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattr'ore").
Bene! Siamo contenti!
Rimangono le cause che fanno degli incentivi una sorta di ammortizzatore sociale da conseguire con il super lavoro!
Rimane lo sconcerto per una classe politica che valuta meno che zero il nostro lavoro!
Rimane che stiamo aspettando 2 (due) rinnovi contrattuali che non arrivano mai!
Quello che non rimane e la pazienza verso i mestieranti di categoria che vorrebbero appropriarsi del “merito” di aver risolto la situazione.
Sarà bene riassumere due o tre cosette in modo che i lavoratori tutti possano farsi una idea propria sulla vicenda.
Tralasciamo il fatto che l’articolo di legge che abrogava il diritto al riposo fosse inserito nella legge finanziaria che il suddetto “sindacato” si è guardato bene dal contrastare.
Questi i particolari in cronaca.
Uno dei promotori della legge è stato il senatore Tomassini (forza italia) che per anni è stato molto “vicino” al presidente del suddetto sindacato di categoria.
Un presidente molto ben inserito nelle “camere” del potere, avendo infatti la possibilità di colloquiare con deputati e senatori senza fare molta anticamera, così come il gatto conosce molto bene la volpe.
Per finire, ed è il fatto più importante, non è l’intervento di presidenti di sindacati di categoria ne di altri che può sbloccare certe situazioni. Questa volta è valso un semplice ragionamento politico (a volte ragionano anche i nostri politici….).
Si sono accorti, sia pur in ritardo, che tale articolo andando nettamente contro una Direttiva dell’Unione Europea sarebbe stato facilmente incriminato da un qualsiasi ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Tale infrazione avrebbe ritoccato il record delle violazioni già detenuto dall’Italia.
Certo il problema non è risolto, e temiamo nuovi tentativi di riproporre la questione, magari in altre forme che coinvolgano i tanto decantati quanto deleteri incentivi e gettoni.
Crediamo che un Sindacato dovrebbe tutelare sempre gli interessi dei lavoratori, di tutti i lavoratori, e non promettere la luna e prendersi meriti che in realtà non spettano. Molto meglio sarebbe, prendere delle posizioni concrete per la difesa della Sanità Pubblica, contro gli inciuci delle privatizzazioni e esternalizzazioni, in difesa del salario, proprio e degli altri lavoratori, e per la difesa del Contratto Nazionale, che alcuni vorrebbero rendere regionale se non peggio.
Certe vanterie servono solo al “divide et impera!”