Firmato l'ACN per la Medicina convenzionata
si è persa un'altra buona occasione!
Con l'intesa raggiunta il 27 presso la sede della SISAC tra la stessa ed i sindacati consociativi, la medicina di base ha perso l'ennesima occasione per dare una svolta al proprio ruolo all'interno del SSN. L'accordo difatti, pur prevedendo una serie di passaggi riorganizzativi, presenta la sua massima criticità nella mancata indicazione di un chiaro modello da perseguire rimandando troppe cose al livello organizzativo regionale. Vero è che questo accordo cerca di rivedere alcuni degli errori storici che hanno profondamente segnato il percorso della medicina generale contribuendo ad incrinare pesantemente il rapporto tra questo settore e i cittadini che chiedono assistenza. Ad esempio si fa chiaramente retromarcia sul discorso associazionismo. Tutto ciò però viene fatto in modo confuso e non univoco con l'evidente scopo di dettare assiomi senza poi fornire gli strumenti per farli applicare. E che dire poi dell'uso delle risorse, che sono state impiegate tra l'altro, per contribuire ad un ulteriore foraggiamento dell'apparato ENPAM. Sappiamo con certezza cosa succederà: l'accordo demanda l'organizzazione al livello regionale, senza dettare un modello, ma limitandosi a dare indicazioni vaghe. Tutto ciò si tradurrà nell'ennesimo percorso di diversificazione tra le sanità regionali. Questo perché evidentemente le regioni più organizzate saranno quanto meno in grado di dar seguito al progetto, mentre quelle meno organizzate, basti qui ricordare che sono tante le regioni già sottoposte a piano di rientro e quelle candidate ad esserlo a breve, non potranno dare risposte concrete e, di fatto, non riusciranno ad impostare alcunché con nuovo con ulteriore danno a carico degli assistiti. Noi siamo stati i primi a parlare di obblighi orari per i medici di medicina generale, così come siamo stati i primi a denunciare come l'associazionismo per come si realizzava, era un inutile esercizio di sperpero di risorse. Orbene, pur di non dettare le regole chiare che avevamo indicato nella nostra proposta di piattaforma negoziale, si è preferito ancora una volta nicchiare. Dobbiamo porre fine alla vergogna di un livello politico che non da risposte concrete ai cittadini e millanta fatti nel tentativo di nascondere i misfatti. Nei prossimi giorni porteremo le nostre proposte anche alla SISAC nel
tentativo di scardinare democraticamente un sistema perverso che si nutre dei bisogni e delle sofferenze dei cittadini più deboli.
Ivan Potente