Genova. Solidarietà ai compagni usciti dalla CGIL!
Secondo un costume ben noto la CGIL ha costretto alcuni suoi iscritti, non troppo in linea, alle dimissioni negandogli la candidatura nelle proprie liste RSU.
Dopo aver per decenni utilizzato il lavoro di questi (ex)iscritti CGIL, che per la cronaca si richiamano a Lotta Comunista, la FP-CGIL non ha esitato a disfarsene.
Significativo è stato lo svolgersi della consultazione referendaria sul welfare.
Per legittimare un'accordo, una spruzzatina di sinistra serve a dare colore e dimostrare che la “democrazia” è salva. Ad imbroglio referendario chiuso è scattata puntuale la lezione a chi non canta in coro.
L’imbroglio referendario ha reso più chiara la natura sociale e politica della CGIL ad un numero sempre maggiore di lavoratori. Non a caso i non votanti, i non partecipanti a questo gioco delle tre carte, non vengano mai ricordati, valutati e calcolati, neanche percentualmente (85%!!!).
Per noi organizzare almeno una parte di questi è più importante di tutte le pseudo consultazioni e delle inutili quanto improbabili scalate nell'organigramma della CGIL.
Questa natura dovrebbe essersi resa evidente anche a questi (ex)iscritti CGIL!!!
Non sembrerebbe; nel comunicato con cui informano dell'avvenuta rottura, attribuiscono tutta la regia alla Funzione Pubblica genovese. (con un evidente sospiro di sollievo: gli ex iscritti alla FP conserveranno la responsabilità della segreteria provinciale della FIOM).
Così si continua a favoleggiare una CGIL buona!!!
Il rigore liberista, combinato con le ascendenze staliniste, nel regolare i rapporti con le opposizioni lo stanno sperimentando invece i lavoratori non solo a Genova e non solo in una categoria.
Non ammetterlo significa coltivare e diffondere illusioni sul sindacalismo concertativo ed antirivendicativo di CGIL, CISL e UIL. Aspirare ad un eterno ruolo di vernice rossa, ad un eterno ruolo da parafulmini per quei funzionari di CGIL-CISL-UIL che la concertazione la praticano concretamente.
Inoltre nel comunicato, dobbiamo costatare, viene messo in luce come tra ex-iscritti vi siano anche dei dirigenti. Evidentemente hanno pensato di poter contare qualcosa all'interno dell'apparato CGIL. I fatti hanno dimostrato quanto.
Non sarà aspirando a divenire burocrati al posto altrui che si realizzerà l’illusione di conquistare, non diciamo la CGIL, figurarsi la CISL o la UIL, ma neanche la sola FP-CGIL. Persino Rinaldini & C., che in fin dei conti “controllano” una federazione come la FIOM-CGIL, hanno potuto fare soltanto un’opposizione di facciata al mai tanto deprecato accordo CGIL-CISL-UIL col loro "governo amico" con un voto meramente consultivo. La disciplina sindacale non permette altro. I dirigenti CGILlini a qualsiasi titolo, le ragioni dei lavoratori possono solo sussurrarle.
Guai se il Grande Fratello sente …
Noi siamo convinti che un altro modo di stare a fianco dei lavoratori sia non solo possibile ma anche doveroso, rinunciando a qualsiasi scambio e compartecipazione i confederali possano "offrire", e a loro comodo "negare", quali segreterie, permessi, funzionariato ecc..