Gravi carenze di organico e alto numero di dimissioni volontarie: USB proclama lo sciopero nazionale ICS Maugeri per il 16 settembre

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L’USB Lavoro Privato, nello specifico riunita come Coordinamento Nazionale USB Maugeri, premette che, come noto, i dipendenti di ICS Maugeri spa sb (circa 3500) e ancora prima FSM Maugeri, arrivano da ben 8 anni di continua emergenza e vertenze a partire da quella attivata nel 2014 con un taglio netto del costo del lavoro di ben 8 milioni di euro, tagli che hanno permesso a ICS di sopravvivere alla crisi finanziaria causata dalla distrazione di fondi da parte del vecchio management della FSM.

Il trattamento ricevuto da tutti i lavoratori da lì in avanti è arrivato, tra alti e bassi, al punto minimo proprio in questo periodo, dopo di 2 anni di pandemia che sono risultati durissimi per gli “ex eroi” della Sanità, inclusi quelli che operano e/o operavano presso tutte le strutture Maugeri. Così come riportata nella relazione di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione trasmessa il 15 aprile 2022, è ben nota la crisi in cui versano la Sanità e il Sistema Socio Assistenziale; nel caso particolare gli ICS Maugeri spa sb soffrono da molti anni di croniche carenze di organico, condizione che si è aggravata negli ultimi anni a causa della pandemia con una sequela di dimissioni volontarie che abbraccia tutte le figure sanitarie e non solo e che sembra non avere soluzione di continuità.

I pochi riscontri da parte dell’attuale management di Maugeri, sempre più rari e oramai praticamente nulli se si eccettua il tentativo di conciliazione con esito negativo del 22 aprile 2022 a mezzo web presso la Direzione Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e pochi altri successivi, non hanno portato ad alcuna soluzione né hanno la benché minima credibilità se così condotti. Anzi, oltre al prosieguo delle dimissioni volontarie da parte di ogni tipo di figura professionale, gli ultimi riscontri sono di mancati rinnovi contrattuali di operatori sanitari con contratto a termine o in somministrazione.

Rimane intollerabile, come già evidenziato, che si continui ad affermare di non riuscire a colmare il vuoto lasciato dal personale che dopo anni di abnegazione decide di andarsene, continuando a ripetere il mantra “non ci sono né medici né infermieri” e “stiamo facendo di tutto per trovarli”. L’USB sostiene da tempo che ICS non sta facendo assolutamente niente per scongiurare le dimissioni volontarie degli operatori che prestano le loro professionalità da 10, 20 e più anni, tutto ciò nonostante gli impegni verbali nel tentare di porvi rimedio che sono rimasti “lettera morta”. Anzi, sospettiamo sulla scorta delle passate vertenze e della nostra esperienza maturata sul campo, che la dirigenza sia ben contenta di quanto sta accadendo. Un taglio netto del costo del lavoro senza doversene in alcun modo assumere la minima responsabilità, così come prevedeva il precedente businnes plan che dichiarava ben 400 esuberi, di cui molti tra il personale sanitario.

I risultati di questo inarrestabile esodo sono: carichi di lavoro non più sostenibili, griglie di turni che prevedono continui salti di riposo “programmati” per coprire i buchi di organico nell’attività ordinaria che ad oggi contempla una compresenza di operatori decisamente più ridotta rispetto ai mesi e agli anni passati (accreditamenti rispettati?); nella migliore delle ipotesi turni talmente irregolari da non permettere una minima programmazione della vita privata, quasi impossibilità di poter usufruire del diritto alle ferie se non con il contagocce, e ultimo ma non meno importante il potenziale rischio sicurezza che tende ad aumentare per ogni operatore nel proseguire a lavorare con queste modalità, rischio sicurezza che inevitabilmente si riverbera sui pazienti che a queste strutture si rivolgono.

Tutto ciò non esclude dal disagio nemmeno quelle figure che non hanno a che fare con l’attività sanitaria diretta (personale amministrativo ecc.) e la situazione, da quel 22 aprile 2022, appare essere in via di peggioramento anche alla luce dell’innegabile ripresa dei contagi da Covid 19. Si segnala che in questi ultimi giorni sta prendendo sempre più forma un progetto di organizzazione dei turni con durata di 12 ore. Questo modello organizzativo che sta prendendo sempre più piede in molti enti pubblici e privati, per quanto legittimo, risulta già duro in una condizione di normalità e rischia di rivelarsi impossibile da sostenere in una condizione di continua e grave emergenza delle dotazioni di organico.

USB, nell’oramai palese mancanza di volontà nel tentativo di trovare soluzioni alle richieste poste dai lavoratori tramite USB e di azioni concrete nel tentativo di rimediare alle carenze nelle dotazioni di organico se non puramente di “marketing”, ha segnalato a febbraio 2022 agli organismi di controllo (Asl/Ats/ITL), la condizione in cui versano gli operatori afferenti alle strutture Maugeri presenti sul territorio nazionale.

Sappiamo che è già stato attivato qualche controllo, di cui però non conosciamo gli esiti. Vista la grave situazione, si auspica che anche gli organismi ispettivi di altri territori possano quanto prima mettersi in moto per accertare la reale situazione anche e soprattutto alla luce del palese rifiuto da parte di ICS di consegnare alla scrivente il saldo numerico tra cessazioni e nuove assunzioni, cosa che non può essere spiegabile se non con la volontà di non rendere ufficiale quanto si afferma anche nella presente dichiarazione. Contestualmente, sarebbe utile verificare all’interno dell’ultimo bilancio preventivo il risparmio economico dovuto alla sicura riduzione del costo del lavoro.

Tutto ciò ha portato USB alla dichiarazione di sciopero nazionale di ICS Maugeri spa sb il 16 settembre 2022. Utilizzeremo il periodo della sospensione degli scioperi prevista dalla L. 146/90 per costruire la mobilitazione. Seguiranno ulteriori comunicati organizzativi.

Coordinamento nazionale USB Maugeri