I TARTASSATI

Genova -

Il "governo amico" prosegue la deriva liberista. L’impianto della finanziaria pone al centro le imprese, gli affari e la finanza: tutto a spese della salute, degli ammalati e dei lavoratori della Sanità. La vittima annunciata è la Sanità Pubblica. L’intendimento ultimo è lo smantellamento del SSN.
Le privatizzazioni e le esternalizzazioni non hanno apportato nessuna razionalizzazione nei servizi e nessun risparmio di spesa. Ciò non poteva accadere proprio perché la vera causa del disavanzo nei bilanci e dell’indebitamento sono le logiche privatistiche nella gestione della Sanità Pubblica. Con la scusa degli sprechi e di una mala sanità creata ad arte si è lasciato libero campo agli imprenditori d’assalto che stanno operando una vera spoliazione delle risorse pubbliche. Questi sono alla ricerca del massimo profitto e poco importa della qualità dei servizi: i loro sono scopi economici e non umanitari. Non passa giorno che pezzi e settori delle attività sanitarie non vengano resi disponibili al mercato.
Al San Martino dopo cucine, pulizie, lavanderia, caldaie ecc. tocca al parcheggio del Pronto Soccorso passare a gestione privata:

altro che Robin Hood… lo sceriffo di Nottingham farà pagare anche l’aria che respiriamo?

Nella loro gestione creativa hanno concepito perfino l’espianto delle palme e il loro reimpianto un po' più in là, ad opera di una ditta specializzata tedesca.

Dobbiamo attenderci l’intervento di tecnici svedesi esperti nella raccolta di datteri?

Dopo gli ascensori panoramici, le porte rotanti, lo smalto dato alle aiuole e le staccionate stile texano, l’"H" non dovrebbe più indicare "ospedale", ma un "Hotel hollywoodiano", in cui ambientare una soap opera dal titolo:

"I soldi… buttiamoli dalla finestra".

Intanto sul canale nazionale è andata in onda la telenovela di una finanziaria che avrebbe dovuto far piangere i ricchi, ma non ha avuto molta audience. Non ci ha creduto nessuno!
In ogni caso, che i ricchi possano piangere non è per noi motivo di soddisfazione, perché ai lavoratori, e a maggior ragione a chi è precario o disoccupato, non restano neanche le lacrime per piangere.

La Sanità Pubblica è diventata una sorta di agenzia al servizio delle aziende. Per meglio adattarla allo scopo e liberare sempre nuove opportunità di intervento viene rimosso il vincolo che impediva un indebitamento superiore al 2,6% per elevato al 12,5%. L’indebitamento è voluto ed è la conseguenza della sottostima delle risorse: ciò farà della Sanità un terreno di caccia della speculazione finanziaria e delle banche, che, forti delle cambiali, alla scadenza delle stesse diventeranno i veri padroni degli ospedali e di chi vi lavora.
I sindacati concertativi hanno tentato di "raccontarci" una finanziaria ispirata a principi di equità sociale e di svolta rispetto alle politiche dei governi di destra.

Ma i fatti hanno la testa dura!
Non hanno abrogato nulla di sostanziale di ciò che il governo di Berlusconi aveva prodotto!
Anche a livello aziendale sono stati semplicemente organici e consenzienti ad ogni scelta delle direzioni.
Docili giullari di corte sempre pronti ad assecondare gli umori del padrone del Palazzo!

A nulla vale se poi, a tempo scaduto, la CGIL inscena proteste contro gli arbitrii perpetrati dalla direzione con le nomine della dirigenza infermieristica.

Nella spartizione della torta le fette non sono venute come desiderato???

Se questi sono i campioni della sinistra di governo le soluzioni di chi cerca alleati equivoci al di fuori del proprio mondo si riducono ad una mera nota di colore. Una macchietta!
Infatti: l’IPASVI e Nursing Up portano a sfilare gli infermieri accanto a Fini e La Russa, ad architetti e commercialisti ecc. Certamente il sentirsi professionisti non è impossibile. Al pari della patologia che non è solo una condizione d’essere, ma anche di sentirsi… Basta crederci!
Stridente rimane però il contrasto con professionisti con tanto di studi, clientele e parcelle profumate e chi sarà pure professionista, ma con le "pezze al culo" e stipendi sempre più vicini alla sopravvivenza.
Dopo lo sciopero di due ore del 20/10 e le manifestazioni contro la finanziaria, contro il disimpegno dello stato dal territorio nazionale. Per la dignità del lavoro e la stabilizzazione del precariato:

Martedì 31 ottobre ore 15 pad 8 terra
Incontro/dibattito: "17 novembre, contro la finanziaria, sciopero generale "