"Mo' basta day" di USB a Nola, un corteo combattivo per i diritti e gli stipendi, contro i licenziamenti per rappresaglia e il caporalato nella sanità
Oltre 200 partecipanti hanno animato a Nola la manifestazione cittadina“ Mò basta day” promossa dall’Unione Sindacale di Base in occasione dello sciopero di 24 ore dei lavoratori addetti alla sanificazione e pulizia dell’ospedale di Nola e dei distretti sanitari di tutta la ASL Napoli 3 Sud (area di oltre un milione di abitanti, compresa da Pomigliano d’Arco fino a Sorrento e Agerola).
I dipendenti della FLASH srls del consorzio Seaman sono scesi in piazza al grido di “MO’ BASTA” per chiedere diritti, dignità, il pagamento regolare degli stipendi e il reintegro immediato di Gina Atripaldi, delegata sindacale Usb licenziata in tronco il 13 marzo, e degli altri licenziati per rappresaglia sindacale.
Il sindaco di Nola, Geremia Biancardi, ha ricevuto una delegazione sindacale nella sede del Comune. “È una situazione intollerabile che offende i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini – ha detto il primo cittadino prendendo atto delle gravi carenze – Si tratta di uno scandalo che mortifica il diritto alla salute degli abitanti del territorio”.
Bianciardi ha riconfermato il proprio impegno affinché la vertenza possa trovare una soluzione positiva. Il sindaco di Nola si è reso inoltre promotore, su sollecitazione dell’Usb, di una interrogazione al Consiglio della Regione Campania e ha anche auspicato un intervento dell'ANAC per chiarire le responsabilità del consorzio Seaman.
Al termine della riunione, il lungo corteo partito da piazza Duomo ha sfilato per le vie cittadine fino a raggiungere l’Ospedale Santa Maria della Pietà, dove le lavoratrici licenziate sono salite sul tetto della struttura in segno di protesta, come fatto già nei giorni scorsi.
L’USB è da mesi al fianco dei lavoratori nel respingere l'arroganza di uno dei tanti padroncini che vivono di commesse pubbliche, in un sistema che trova negli appalti pubblici un ricettacolo di devianze sul versante della trasparenza e della legalità, luogo di negazione dei diritti degli operatori e di riduzione della qualità dei servizi erogati ai cittadini.
“Chiediamo il ritiro immediato dei licenziamenti e il pagamento delle retribuzioni arretrate – ha detto Rosario Maresca dell’Esecutivo Confederale USB - È necessario adottare norme di maggior tutela per i lavoratori, reinternalizzare i servizi con contratti di settore dedicati e risorse definite. Quella di oggi è il proseguimento di un percorso di lotta e mobilitazione già avviato, che continueremo nelle forme e con le modalità che verranno di volta in volta decise con i lavoratori. Noi non ci arrendiamo”.
A conclusione della manifestazione è stato annunciato un incontro in programma per venerdì prossimo tra i lavoratori Flash, l’azienda e la Asl Napoli 3 Sud. “Gli ricorderemo gli articoli 1 e 36 della Costituzione – ha commentato Gina Atripaldi – Siamo in presenza non solo di una cattiva organizzazione aziendale, imperniata sul caporalato, ma anche di gente incapace di costruire rapporti con i veri sindacati dei lavoratori: per loro conta solo il sindacato giallo”.
Unione Sindacale di Base Regione Campania