In Friuli Venezia Giulia medici a gettone da 800 euro a turno. USB chiede un incontro urgente ad ASU FC: no agli sperperi, valorizzare i professionisti della sanità pubblica
USB Pubblico Impiego comparto Sanità del Friuli Venezia Giulia ha appreso che negli ospedali di Palmanova e Latisana verranno chiamati in servizio i famigerati medici a gettone da ben 100 euro l’ora. Facendo due calcoli veloci, su un turno medio di 8 ore si arriva a circa 800 euro a turno; moltiplicandoli per 21 giorni siamo vicini ai 17.000 euro al mese (soldi pubblici). Questo calcolo viene fatto su un solo medico specializzato, immaginate il conto per 5 o 6 medici e moltiplicato per 12 mesi.
Salta subito all'occhio che ancora una volta si sperpera denaro pubblico al posto di valorizzare le risorse già presenti. I cittadini devono sapere che per i dipendenti di ASU FC (Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale) non sono ancora stati stanziati i fondi per pagare le risorse aggiuntive regionali (RAR) 2022 o meglio, i fondi ci sono, ma non sono sufficienti per tutte le ore già lavorate e richieste dalla succitata azienda regionale.
Allora perché l'assessore non indaga su come vengono impiegati soldi pubblici a danno di chi in questi anni ha lottato contro la pandemia, impropriamente chiamati eroi?
Perché non valorizzare i nostri medici, infermieri, operatori sociosanitari e tutti gli altri professionisti del comparto della sanità pubblica?
Evidentemente all’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, non interessa, così come non interessa che molti professionisti del settore vadano via anche per i motivi esposti.
La conseguenza di questa scelta ricadrà inevitabilmente, ancora una volta, su tutti i cittadini, perché finiti i soldi la popolazione si dovrà rivolgere per forza alle strutture private per effettuare le prestazioni sanitarie, tirando fuori altri soldi dalle tasche dei cittadini e andando a gravare ulteriormente sul loro reddito, già duramente compromesso dal carovita.
La speranza è che l'assessore Riccardi torni sui suoi passi e vigili sui direttori generali, da lui scelti, per evitare che si continui a sperperare denaro pubblico, utilizzato non sempre in maniera razionale.
Valorizzando tutti i dipendenti delle varie aziende sanitarie della regione, si ridurrebbe l’esodo di questi ultimi, che non vedendo un futuro certo, uno stipendio dignitoso e soprattutto proporzionato alle condizioni di lavoro e al carovita, se ne vanno a lavorare altrove o nelle regioni vicine, dove molte volte gli stipendi sono più sostanziosi che qui da noi.
USB sarà sempre pronta a difendere il diritto ad una sanità pubblica ed efficiente, nell'interesse di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia.
In forza degli argomenti elencati, USB Sanità Friuli Venezia Giulia torna a chiedere un incontro urgente al direttore generale ASU FC, Denis Caporale, e al direttore delle relazioni sindacali, Angela Zanello, dopo il rifiuto opposto da ASU FC ad analoga richiesta del 2 novembre scorso.
USB Pubblico Impiego – Comparto Sanità Friuli Venezia Giulia