Incontro tra i responsabili della sanità regionale del Lazio e USB: insoddisfacenti le risposte dell’amministrazione sul tema delle assunzioni

Roma -

Nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio si è tenuto un incontro tra i vertici della Regione in materia sanitaria (vice capo di Gabinetto, direzione Salute Lazio) e una delegazione di USB sanità assieme al Movimento Permanenti Infermieri(movimento indipendente di idonei e idonee della graduatoria del Sant’Andrea).
Al centro c’era l’annosa questione delle assunzioni e, per l’ennesima volta, la risposta dell’amministrazione è stata confusa e insoddisfacente. L’unica cosa certa è che il piano assunzionale approvato nel 2018, a copertura del triennio 2020-2022, non è stato adempiuto.
I dati forniti dalla Regione confondono tra assunzioni dovute per coprire i pensionamenti e le nuove assunzioni che si dovevano realizzare in base al piano, in modo da lasciar intendere che comunque qualcosa è stato fatto. Il dato drammatico, che emerge proprio dalla lettura dei loro dati, è che nemmeno conteggiando impropriamente gli assunti dovuti al normale turn over ci si avvicina ai numeri che il piano del 2018 aveva previsto.

E’ inaccettabile che nell’anno di pandemia mondiale, ancora lontani dall’uscire dall’emergenza sanitaria, a quasi 6mila morti solo nella regione Lazio e con un personale sanitario stremato dall’aumento vertiginoso dei carichi di lavoro, chi dovrebbe garantire la tenuta e la qualità del servizio sanitario continui a fare proclami pubblici di facciata invece di ricostruire veramente il servizio pubblico, a tutela della salute di tutti e tutte.

Di fronte a questi dati desolanti abbiamo risposto che investire sulla campagna per le vaccinazioni è fondamentale, ma che questo non può essere fatto in alternativa, piuttosto in aggiunta, alle assunzioni di personale stabile nel servizio sanitario pubblico. Questa resta una condizione fondamentale per uscire veramente da un’emergenza sanitaria che ci trasciniamo da almeno 15 anni.
Abbiamo chiarito che non siamo più disponibili ad ascoltare proclami. Vogliamo un servizio sanitario di qualità, lo scorrimento di tutte le graduatorie attive con assunzioni stabili, la reinternalizzazione di tutti i mezzi del ARES 118, l’attivazione di nuovi concorsi con il riconoscimento degli anni di servizio prestati da esternalizzati nella sanità pubblica.

 

USB Sanità Lazio