LA FINANZIARIA IN VENETO

Venezia -

La manovra finanziaria del Governo arriva al voto di fiducia.

 

Berlusconi, Bossi, Tremonti ci rassicurano che la sanità non viene toccata.

Falso.

 

La manovra prevede tagli pesanti nei trasferimenti economici dal Governo verso le Regioni con pesanti ipoteche sulla possibilità da parte di queste di erogare servizi come sanità, trasporti, strade ecc…non lo diciamo solo noi lo dicono pure i vari presidenti delle Regioni che pure appartengono a maggioranze diverse, compresa quella che fa capo all’attuale governo.

Per essere molto chiari questa finanziaria prevede un taglio di risorse per la Sanità nella Regione Veneto di circa 48 milioni di euro.

Soldi che non sono bruscolini. Ma andiamo con ordine.

Il servizio sanitario   impegna oltre il 70% del bilancio della Regione Veneto, comprende le spese per i servizi erogati e le spese di medicinali, gestione delle strutture gli stipendi dei Direttori Generali e del personale.

Nella nostra Regione siamo in presenza di una qualità sicuramente buona e generalizzata anche se la pecca resta il territorio.

Questa qualità in questi anni sta subendo qualche colpo dovuto ad una serie di fattori:

-blocco delle assunzioni, che sta creando vuoti di organico,

-costruzione di nuovi ospedali in project-financing che stanno rivelandosi dei mangiasoldi a puro vantaggio delle ditte costruttrici,

-concentrazione nei soli ospedali di capoluogo delle specializzazioni,

-numero eccessivo di Ulss e dei conseguenti Direttori Generali e staff con relativi, complessivi, milioni di euro.

Questo sta comportando alcune centinaia di milioni di euro di deficit.

Questo comporta tagli di finanziamenti da parte della Regione, che ora si trova a fare i conti con mancate entrate governative.

Se la qualità sta già diminuendo pensiamo cosa succederà dopo questa manovra: o si aumentano le tasse, o si pagano i servizi…questo mentre abbiamo centinaia di migliaia di operai in cassa integrazione e disoccupati.

Questo significa non più garanzia del diritto alla salute e alla cura.

E noi dipendenti come stiamo?  Male grazie.

Male perché il blocco delle assunzioni, che garantisce solo parzialmente assunzioni in presenza di pensionamenti o dimissioni ha aumentato i carichi e gli orari di lavoro; si lavorano in violazione di tutte le leggi vigenti anche 20 ore al giorno in certi servizi con la beffa che poi nemmeno ci pagano gli straordinari.

Negli ospedali veneti si lavora praticamente gratis.

Volete sapere quanti soldi le Ulss Venete ci devono per pagarci gli straordinari che abbiamo fatto al 2009?

Oltre 100 milioni di Euro. Soldi che ovviamente le Ulss non hanno. Chi ci paga?

Noi siamo veramente incazzati.

Brunetta ci dipinge come fannulloni, ci taglia gli incentivi, ci taglia lo stipendio in caso di malattia; la manovra finanziaria ci blocca i contratti fino al 2013, il collegato al lavoro ci renderà esuberi.

Come non bastasse obbligano le infermiere, le Operatrici ecc a lavorare almeno fino a 65 anni.

Scusate ma vi immaginate Infermiere, Operatrici che a 65 anni lavorano nei reparti, nei pronti soccorsi, nelle sale operatorie?  Questo significa qualità? Rispetto dei diritti?

Come vedete ancora una volta colpiscono lavoratori e cittadini, ancora una volta i soldi per costruire muri, per fare business si trovano mentre si tagliano i servizi.

Cosa ne faremo di tutti i nuovi ospedali in costruzione o progettati? Tanti “sepolcri imbiancati”.

Già oggi si rivelano disastri i nuovi ospedali di Mestre, di San Bonifacio, è proprio necessario andare a costruire   a Padova, ad Arzignano, ecc? Pensiamo proprio di No.

Questa manovra finanziaria tocca si fa per dire anche i dirigenti; per chi prende 100 mila euro anno dovranno rinunciare a 500 euro all’anno. Grandioso.

Ecco ci pare che l’ingiustizia sociale sia il metro di questa finanziaria. Ingiustizia che non siamo disposti a subire. Noi lavoratori siamo incazzati, lavoriamo ma non ci pagano.

Pretendono pure che stiamo zitti.

Ma zitti non stiamo: apriremo in tutte le Ulss una vertenza sulle ore straordinarie: le abbiamo lavorate pretendiamo che ce le paghino. I soldi li dovranno trovare.

 

Venezia, 13 luglio 2010

 

 Delegati RdB-USB   degli ospedali della provincia di Venezia (Ketti Ferraresso, Assunta Parrilla, Stefania Bonato, Maria Teresa Donolato, Mariuccia Varotto Ulss 13).

 

Il responsabili regionali Raniero Germano, Ferraresso Ketti e Martelletto Federico.

Federico cell 3495300398