La pandemia non porterà una Sanità pubblica migliore: il 25 novembre USB sciopera per investimenti, assunzioni stabili e sicurezza

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Nonostante la decretazione di urgenza per il Covid-19, dal “Cura Italia” al “Ristori” con i relativi stanziamenti per la Sanità, il fabbisogno standard del SSN per il 2021 è previsto in 119.000 milioni di euro, solamente un miliardo e mezzo in più rispetto alla Legge di Bilancio 2019 e meno di quanto finanziato nel 2020.

Dopo le muscolari dichiarazioni di intenti e i proclami sulla Sanità pubblica da tutelare e potenziare, la cruda realtà e una Legge di Bilancio ampiamente insufficiente al recupero sui pluriennali tagli e sul definanziamento del settore,continuando a relegare l’Italia al di sotto della percentuale media di spesa in rapporto al Pil UE28 e largamente al di sotto dei principali paesi europei quali Francia e Germania.

Non si intravede la benché minima volontà politica di recuperare i 37 miliardi sottratti al Fondo Sanitario Nazionale negli ultimi anni, né una vera intenzione di rafforzare stabilmente la medicina territoriale e i dipartimenti di prevenzione. In prospettiva appare ancor più grave legare l’aumento del finanziamento al SSN – destinatocomunque a ridursi comunque di 300 milioni dal 2023 - alle previsioni di crescita del Def che, alla luce delle attuali prospettive, sono aleatorie e irrealistiche.

Non serve evidentemente la dura lezione che il Covid-19 ci sta quotidianamente impartendo, non servono le proteste di medici e infermieri che, come a Brescia, voltano le spalle alla sanità del profitto e della sostenibilità economica, né servono le evidenze di come la mancanza di organizzazione e la carenza di personale mettano a rischio la sicurezza dei lavoratori, come ad esempio all’Ospedale del Mare a Napoli. Anzi, scattano ritorsioni immediate contro chi si azzarda a denunciare intollerabili forzature etiche – vedi l’accesso alle Rianimazioni stabilito in base alle possibilità di sopravvivenza – oppure la strutturale carenza di mezzi e personale – vedi quanto accadutoall’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano.

Il limite di spesa per il reclutamento di personale nel 2021 viene indicato solo per la proroga al 31 dicembre 2021 degli incarichi di lavoro autonomo, a tempo determinato e dunque precario, disposti con il DL 18/2020 e con finanziamenti in parte incerti, mentre addirittura niente viene indicato per la copertura della spesa per le assunzioni, sempre con contratti a termine e precarie, previste per i piani di potenziamento dei servizi territoriali, degli infermieri di comunità e per il potenziamento degli ospedali previsti dal DL 34/2020.

Sembra che dopo la fine della pandemia, tutto possa continuare come prima: si continua ad assumere personale sanitario con contratti precari, anzi sembra che il precariato venga assunto quale forma esclusiva di reclutamento e questo, oltre a non permettere di immaginare un modello di sanità diversa, provoca crescenti difficoltà nel reperire professionisti.

Il 25 novembre sciopereremo insieme ai lavoratori della Scuola, del Trasporto pubblico locale e agli Educatori, e manifesteremo al MEF per chiedere, a partire dalla Legge di Bilancio 2021, investimenti, assunzioni stabili e sicurezza.

 

USB Pubblico Impiego - Sanità