Lavoratori delle ASP ed RSA: figli di nessuno
CGIL, CISL e UIL firmano con la regione un accordo per premiare il personale sanitario impegnato nell'emergenza COVID ma dimenticano le lavoratrici delle ASP e delle RSA
Il 26 maggio, anche in Lombardia, come già avvenuto in altre regioni, è stato sottoscritto un accordo che, utilizzando risorse aggiuntive regionali e nazionali, eroga una sorta di premio per tutti gli operatori che, in questi mesi, sono stati impegnati nell'emergenza determinata dalla pandemia da COVID 19.
Purtroppo, anche stavolta CGIL, CISL e UIL, insieme a regione Lombardia, hanno dato un pessimo segnale a tutto il personale che lavora all'interno delle RSA, escludendoli dai benefici dell'accordo. Infatto non un solo euro è previsto per il personale di questo settore, malgrado gli enormi disagi, spesso superiori a quelli del personale sanitario. Non possiamo aver dimenticato (ma loro ovviamente, Sì) le lunghe settimane senza DPI, i tantissimi pazienti deceduti -almeno 8000- e le centinaia di operatori in malattia (fino a 400 contemporaneamente, all'ASP Golgi Redaelli, ad esempio). Eroi di Serie B!
Va comunque ribadito che l'accordo comunque è una pezza calda su una ferita che sanguina e assolutamente insufficiente, come abbiamo scritto nel nostro articolo https://lombardia.usb.it/leggi-notizia/eroi-della-sanita-lombarda-quanto-valete-1103.html. Questo rende ancora più amara l'esclusione per i lavoratori delle ASP e dele RSA: una doppia beffa o, per citare un detto, cornuti e mazziati.
L'USB valuterà quali azioni mettere in campo per impedire che questa ingiustizia si perpetui. Intanto ha già provveduto a formalizzare all'assessorato la richiesta che l'accordo venga esteso a tutto il personale che ha dato il proprio contributo nella lotta contro il virus. Di sicuro chi lavora nella ASP e nelle RSA è tra questi!