LE VOSTRE DENUNCE NON CUCIRANNO LE NOSTRE BOCCHE!
Di cosa ha paura il NURSIND?
Denunciato un nostro Dirigente sindacale per diffamazione a mezzo Facebook, nei confronti del Nursind. Tutto questo per un commento postato su FB inerente al ricorso che il Nursind ha adottato nei riguardi del blocco dei contratti nazionali.
Orbene, sappia il Nursind, che il pensiero espresso in questo commento è il pensiero di tutto il Coordinamento Provinciale USB-PI di Latina .
Per la USB la DEMOCRAZIA è un PRINCIPIO FONDAMENTALE !
Riteniamo che ogni lavoratrice ed ogni lavoratore è libero di FARSI RAPPRESENTARE dall’ O.S. che più rispecchia il proprio pensiero, il proprio ideale sindacale. Quando veniamo interpellati dai lavoratori, perché incappati in “truffe” senza via di uscita è ns. obbligo informare i lavoratori !
Riteniamo il Nursind un Sindacato corporativo, refrattario alla pratica sindacale, che antepone unicamente la strada delle vertenze legali per la soluzioni delle controversie. Tali vertenze hanno principalmente lo scopo di favorire il terreno dei tesseramenti, attraverso il metodo della differenzazione delle spese tra gli iscritti e non, ma anche quello di favorire gli introiti del solito Azzeccagarbugli a cui vengono assegnate tali vertenze.
- Andate a parlare di diffamazione con l’infermiere della Pediatria di Formia, che si è iscritto al Nursind perché gli è stato propinato il riconoscimento dell’art. 44 comma 6 I° CCNL gratuitamente, il suddetto ha perso l’appello contro l’ASL sul riconoscimento dello stesso (volgarmente denominato in questa ASL “indennità di rischio”). Egli, non solo dovrà restituire le somme percepite dall’azienda, ma ha anche ricevuto un ingiunzione di pagamento da parte del vostro avvocato per oltre 10 mila euro (alla faccia dell’assistenza gratuita per gli iscritti!)
- Ditelo al dipendente che si è iscritto per lo stesso motivo al Nursind che, alla luce di quanto successo all’infermiere della Pediatria di Formia, contattando l’avvocato per ritirare la richiesta si è visto rispondere con una parcella di oltre tremila euro!
- E infine ditelo alle decine di dipendenti che hanno avuto riconosciute in primo grado le indennità in oggetto e che in caso di appello seguiranno la stessa sorte del povero dipendente di Formia!
Una cosa è certa, e non bisogna essere avvocati per saperla:
Tra le tante sentenze che si possono trovare sull’argomento ne esiste una della Corte di Cassazione sezione lavoro (ultimo ed inappellabile grado di giudizio), e precisamente Cassazione Civile - Sezione Lavoro, n. 9248 del 09/04/2008 che esprime in modo inequivocabile, che tale indennità spetta soltanto al personale che opera all’interno dei servizi di cui all’art.44 comma 6 (servizi di Malattie infettive).