Legge di Bilancio, per la Sanità nessun rafforzamento strutturale
E così anche l'ultimo dubbio è caduto. Nell'audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, Giuseppe Pisauro, presidente dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, ha confermato ciò che USB ha da subito colto analizzando la Legge di Bilancio 2022 e cioè che non c'è alcuna inversione di tendenza nel finanziamento del fondo sanitario nazionale. Infatti, a fronte di un aumento delle risorse assolute destinate alla Sanità, le stesse, rapportate al PIL, vedranno nel prossimo triennio un saldo negativo e comunque nel 2024 dovranno essere riportate al livello prepandemico del 2019. È quindi evidente che, come denunciato da USB, non si intende minimamente procedere ad un rafforzamento strutturale della sanità pubblica e all'incremento dei servizi e della tutela della salute, ma invece si prendono solo misure congiunturali e temporanee per tamponare le conseguenze dell'emergenza Covid.
L'Italia quindi, a dispetto delle dichiarazioni del ministro Speranza rimane, per dirla con le parole di Pisauro, "tra i paesi europei con spesa sanitaria meno elevata e in progressiva riduzione e con le scelte fatte non sembra si intenda dare luogo a un effettivo rafforzamento del SSN". Questo nonostante l'emergenza dovuta alla pandemia abbia portato alla luce ed evidenziato le carenze della sanità pubblica causate dai tagli al personale e dal definanziamento del fondo sanitario del decennio 2010-2019.
Per quanto riguarda l'allocazione delle risorse, fra le altre, viene previsto un incremento per l'aggiornamento dei LEA che però, date le disparità dell'erogazione nelle regioni e la loro mancata integrazione, sembra rappresentare più una speranza che una effettiva possibilità di spesa, mentre per il personale si procede, ancora, a scartamento ridotto prevedendo praticamente solo assunzioni con contratti a tempo determinato, con contratti atipici e stabilizzazioni di personale precario che però, permanendo il tetto di spesa sulla spesa del personale, rischia di essere ben poca cosa.
La Corte dei Conti, sempre in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato evidenzia, appunto, ambiguità nell'applicazione della norma sulla stabilizzazione dei precari, individuando il mantenimento del tetto di spesa sul personale come punto critico, e conferma i dubbi che USB ha subito rappresentato. Vengono mantenuti i finanziamenti per le USCA, che in una realtà nella quale la prevenzione e la medicina territoriale sono state abbandonate e con gli effetti che ne sono conseguiti, non dovrebbero essere oggetto di finanziamenti temporanei ma strutturali e per il recupero delle liste di attesa che, però, sono destinati alla sanità privata.
Dal 4 dicembre, No Draghi Day, giornata di mobilitazione nazionale indetta da gran parte del sindacalismo di base per protestare contro le politiche economiche del Governo, l'aumento indiscriminato dei prezzi, il pesante attacco alle fasce più deboli della popolazione e per la libertà di manifestare, USB sarà nelle piazze per denunciare ancora una volta lo scempio che viene fatto della sanità pubblica, la mancanza di una visione della tutela della salute che vada oltre il deflagrare della crisi da Covid e per chiedere con sempre maggiore forza assunzioni stabili e finanziamenti strutturali al SSN.
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