Lettera ai dirigenti regionali della sanità

Emerngenza COVID-19

Ascoli Piceno -

Alla Direzione ASUR
Ai Direttori delle Aree Vaste 1,2,3,4,5
Al Presidente Regione Marche

La scrivente OS,  a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ ASUR Marche e delle sue 5 Aree Vaste impegnati, ognuno per la propria parte e per il proprio ruolo, nel contenimento dell’epidemia da covid-19, richiede quanto segue:
- L’effettuazione dei tamponi diagnostici per l’individuazione della positività da Covid-19 a tutti i dipendenti, compreso il personale amministrativo dei front-office e, comunque, a contatto con l’utenza. Non è più accettabile che, di fronte all’evidente diffusione del contagio al personale sanitario, la palese carenza di sicurezza, l’incertezza e la paura con le quali deve convivere quotidianamente il personale, sentimenti aggravati dalle limitazioni e dai sacrifici individuali dovuti alle misure restrittive delle libertà personali, si continui a non effettuare controlli;
-  Che vengano emanate, in ogni struttura, sia ospedaliera che territoriale, e in ogni area di intervento, procedure operative che mettano in pratica e chiariscano le linee guida aziendali sull’uso dei DPI, sulla sanificazione e lo smaltimento dei rifiuti, al fine di evitare interpretazioni personali e individuare le eventuali responsabilità e si chiarisca, una volta per tutte, la reale utilità delle mascherine chirurgiche che, come evidenzia in data 31/03/2020 l’INAIL, “ hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente... e rientrano fra i dispositivi medici...“, e quindi solo per fare un esempio, gli Infermieri che si recano a domicilio per fare un prelievo ematico o terapie a domicilio a vario titolo come ad esempio gli operatori sanitari della Salute Mentale, o i Tecnici della Riabilitazione, sembra proteggano parzialmente il paziente, ma non loro stessi, a dispetto delle disposizioni aziendali;
- Che al personale Infermieristico, Socio-Sanitario e Tecnico Sanitario che presta servizio nelle aree Covid-19 a contatto continuo con pazienti positivi, siano fornite maschere FFP2 e FFP3, prescindendo dalla discriminante della ventilazione ( CPAP ) e fermo restando che, a quanto risulta, la quasi totalità dei pazienti è comunque trattata con ossigenoterapia, mediante Ventimask, ad alti flussi con elevata produzione di aerosol. In questa direzione va anche il Rapporto ISS Covid-19 n. 2/2020. La necessità, poi, di garantire la massima protezione possibile è accentuata e resa indifferibile dalla esposizione continua, solo parzialmente mitigata dalla rimodulazione dell’orario di lavoro, alla carica virale;
- Per evitare il rischio di contagio per familiari e conviventi, al personale positivo al Covid-19 sia garantito il diritto, ove ne ricorrano la necessità e l’esigenza personale, di trascorrere la eventuale quarantena in abitazioni o strutture ricettive messe a disposizione, con spese a carico della Asl;
-  Che al personale Infermieristico, Socio-Sanitario e Tecnico Sanitario che presta servizio nelle aree dove necessita la vestizione di tutti i DPI necessari, siano riconosciuti 60 minuti, data la necessità di svolgere tali attività con la massima sicurezza e igiene, per le operazioni di vestizione/svestizione e scambio consegne. L’aumento dei minuti dedicati a tali operazioni, è facilmente rilevabile dalle timbrature del personale e quindi non può essere assolutamente messo in discussione;
- Che vengano fornite chiare e inequivocabili indicazioni ai direttori di AV della netta separazione tra H Covid-19 e H No covid-19 e che tale decisione sia effettivamente a tutela della collettività e dei lavoratori dedicati dato che a oggi ci sono reparti no-covid-19 inseriti in modo del tutto contrario alle indicazioni ministeriali in H covid 19 dedicati con tutte le problematiche di contagio che questo comporta, e di attivare preventivamente i tamponi ai pazienti prima dell’accesso nelle uo No Covid 19 dedicate.
- L’USB chiede inoltre con urgenza la convocazione dei tavoli di trattativa in tutte le Aree Vaste, in video conferenza, per il dovuto confronto e contrattazione degli istituti contrattuali come ad esempio l’indennità di malattie Infettive (art.86, c.6 lett. C) che a nostro parere deve essere remunerate al personale sia esso nei reparti esclusivamente Covid-19 sia al personale che opera in reparti con alta probabilità di contagio covid19 e che queste risorse siano coperte da Risorse Aggiuntive Regionali e non vadano ad erodere i Fondi Contrattuali che lo ricordiamo sono stati tagliati di oltre 5 milioni di euro,
- Che venga rivisto con urgenza il fabbisogno triennale del personale, che era largamente insufficiente, prima e lo è ora in maniera evidente e drammatica, e che vengano utilizzate le graduatorie per assumere personale con urgenza
- La proroga e la stabilizzazione di tutti i contratti precari in scadenza,
- La verticalizzazione del personale come previsto dalle norme attuali,
- Che lo smart working sia esteso a quanto più personale possibile, informatizzando le procedure amministrative, anche per quanto riguarda quelle di front-office.
- Infine al Presidente Ceriscioli chiediamo ancora una volta di riaprire tutte le strutture reparti posti letto chiusi in tutti questi anni e di abbandonare progetti temporanei e privatistici e di ridare quanto tolto in termini di risorse umane, economiche e strutturali alla sanità pubblica.
Riteniamo inaccettabile la somma stanziata di 2 milioni di euro da erogare alla sanita privata con delibera n 360 del 18/3/2020
Di prevedere urgentemente le risorse aggiuntive regionali per finanziare l’enorme sforzo e abnegazione del personale sanitario nell’emergenza covid-19.

Si rimane in attesa di una cortese e sollecita risposta.
Distinti saluti.

 

USB Federazione Regionale Marche
Pubblico Impiego – Comparto Sanità

Mauro Giuliani

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