Nuovo Ccnl Sanità, un contratto a perdere che non mantiene alcuna promessa

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Ci chiediamo se qualcuno di quegli infermieri che hanno lottato per la sopravvivenza di molte persone e  che uscivano di casa senza avere la certezza di poter ritornare dai propri figli, mariti o mogli, che hanno avuto paura, pianto, si sono disperati ma hanno continuato sempre e comunque giorno dopo giorno ad essere al loro posto ecco, ci chiediamo se meritino tutto questo.

Abbiamo analizzato il CCNL nella sua forma che dovrebbe essere quella definitiva.

Il giudizio, in sintesi non è per nulla positivo perché questo rinnovo da un lato non coglie nessuna delle "promesse" che governi e sindacati hanno gridato a gran voce durante la pandemia quando si inneggiava agli "eroi" che salvavano le vite con il loro sacrificio e la loro abnegazione; dall'altro non pone le basi per nessuna di quelle riforme necessarie del sistema sanitario che erano apparse necessarie e che devono necessariamente partire dalla valorizzazione della professionalità e quindi di chi lavora dentro il nostro sistema sanitario.

Anche sul fronte economico si tratta di un contratto "a perdere" visto che gli esigui aumenti sono già stati erosi dall'inflazione galoppante.

Se teniamo conto che si tratta di un contratto firmato già scaduto - è valido dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 - abbiamo un quadro davvero nero, molto nero, per il personale della Sanità.

USB Sanità