Obbligo vaccinale e Ordine Infermieri Firenze e Pistoia: USB scrive al ministro per un accanimento burocratico.
Di fronte ad una interpretazione burocratica e apparentemente "persecutoria" USB chiede al Ministro Speranza un intervento presso Ordine Professionale Infermieri di Firenze e Pistoia. Serve chiarezza per evitare abusi e ricorsi, per evitare situazioni diverse a seconda dei differenti Ordini.
Ministro della Salute
On. Roberto Speranza
On. Ministro, siamo a sottoporle una problematica che sta interessando migliaia di professionisti sanitari e di personale comunque sottoposto all'obbligo vaccinale e per la quale siamo a richiedere con forza un Suo intervento urgente e determinato.
Ci riferiamo a quello che si può prefigurare come un vero e proprio atto persecutorio messo in essere da alcuni Ordini Professsionali provinciali, l' OPI di Firenze e Pistoia si sta particolarmente distinguendo in tal senso, nei confronti degli Infermieri che, pur avendo effettuato le prime due dosi vaccinali, non hanno potuto completare il ciclo con la dose booster perchè nel frattempo hanno contratto infezione da Sars Cov-2.
Ebbene questo personale, per la complessità normativa e per l'applicazione burocratica della stessa fatta dagli Ordini Professionali rischia, e in tanti casi è già avvenuto, la sospensione per non aver completato il ciclo vaccinale. E' chiaro che pretendere il completamento del ciclo vaccinale da chi ha contratto l'infezione da Sars Cov-2, oltretutto dopo 4 mesi dall'evento, si configura come richiedere di effettuare una quarta dose che, allo stato attuale, non è validata da nessun Ente certificatore e non prevista e raccomandata se non per i soggetti fragili e immuno depressi.
On. Ministro è indispensabile un Suo intervento per sanare questa situazione e impedire che i vari Ordini Professionali la gestiscano in maniera autonoma, perchè è inaccettabile che migliaia di professionisti che hanno adempiuto a quanto previsto in tema di obbligo vaccinale, che nel corso della pandemia hanno, con professionalità e senso di responsabilità, contribuito a contenere l'emergenza, rischino di trovarsi a casa senza stipendio.
Vogliamo concludere questa richiesta di intervento urgente sottoponendole una riflessione riguardante il personale che volontariamente non ha aderito all'obbligo vaccinale e che è stato sospeso. Posizione che, pur non condividendo, rispettiamo e che ci porta a chiederLe, pur consapevoli che la pandemia è tutt'altro che finita e che va mantenuto un livello di attenzione adeguato se, a fronte del 95 % di Infermieri, professionisti sanitari e operatori di interesse sanitario vaccinati, a fronte della fine dello stato di emergenza fissato per il prossimo 31 marzo ed a fronte del progressivo abbandono delle misure di contenimento del virus come ad esempio l'obbligo del super greenpass solo per i lavoratori over 50, sia opportuno rivedere l'approccio fin qui tenuto - anche in questo caso evidenziamo pesanti contraddizioni perchè personale non vaccinato che ha contratto il virus in alcune regioni viene riammesso a lavoro in altre no - e prevedere un graduale piano di reintegro.
In attesa di un Suo riscontro porgiamo cordiali saluti.
Roma 8 marzo 2022
Unione Sindacale di Base PI Sanità