Ospedale Castel del Piano, USB: nei reparti temperature superiori ai 30°, situazione inaccettabile
Ciò che sta accadendo all’ospedale di Castel del Piano è inaccettabile. I degenti, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari del reparto di medicina, ormai da diversi giorni, sono costretti a stare in ambienti con una temperatura superiore a trenta gradi”. Lo denuncia il sindacato USB, l’Unione Sindacale di Base del pubblico impiego.
Stefano Corsini, responsabile sanità dell’Usb, ha raccolto questa protesta girandola subito al Tirreno: “Per chi è ricoverato o lavora al nosocomio di Casteldepiano – attacca - si profila una lunga estate calda, ma Paul Newman stavolta non c'entra niente”. Corsini usa l’ironia per arrivare al punto. “Il generalizzato aumento delle temperature, le ondate di calore che colpiscono e affliggono con sempre maggior frequenza i nostri territori, anche quelli montani, non potevano certo passare inosservate alla dinamica dirigenza dell’Asl, che infatti ha previsto, anche per il nosocomio della stazione climatica amiatina, la presenza di condizionatori all'interno delle camere di degenza. Peccato che, dopo un anno di chiusura per lavori di ristrutturazione, dopo la solita inaugurazione in pompa magna, i climatizzatori non funzionino. Neppure un flebile refolo di aria fresca”.
Nei giorni scorsi, nelle camere dell’ospedale, si è raggiunto picchi di 32 gradi. “Ora – prosegue Corsini – 32 gradi è una temperatura indubbiamente gradevole stando sdraiati sotto un ombrellone in riva al mare. Purtroppo, però, chi si trova in un ospedale, in carico al sistema sanitario, è perché vive un problema di salute, una oggettiva difficoltà e il caldo opprimente e soffocante in una stanza con più persone ricoverate certo non aiuta a guarire o a recuperare energie. A maggior ragione in un reparto nel quale i ricoverati sono principalmente persone anziane. Sì, perché a Casteldelpiano, a causa della chiusura del reparto di riabilitazione geriatrica (“momentaneamente” chiuso da mesi per lavori che ancora non sono iniziati e che pare in predicato di chiusura definitiva), anche i pazienti che necessitano di riabilitazione possono finire in medicina”.
Usb evidenzia inoltre che il forte disagio termico, pur interessando in maniera preminente i pazienti ricoverati, non risparmia gli operatori sanitari e socio-sanitari, “i quali, costretti in queste condizioni di lavoro, rischiano di avere meno lucidità e commettere errori nell’erogazione delle prestazioni assistenziali”.
Rivolgendosi ai vertici dell’Asl Toscana Sud-Est, Corsini chiede l'immediato ripristino di adeguate condizioni ambientali nell’ospedale di Casteldelpiano, “una temperatura che consenta a tutti di stare meglio, a prescindere dalle cure”. Per il sindacato Usb la politica di potenziare sempre di più il Misericordia di Grosseto, centralizzando molti servizi, mostra ogni giorno dei limiti, “con gli ospedali periferici che danno la sensazione di essere allo sbando”.