OSS: il passo è giusto ma la strada è lunga

l'inquadramento giuridico dell' Operatore Socio Sanitario nell' Area socio sanitaria, tanto invocato dall'USB, ha iniziato il suo percorso ma molti sono gli ostacoli e altrettanti i punti concretamente "qualificanti" sui quali focalizzare le nostre attenzioni

Roma -

É stato approvato ieri alla Camera, nell'ambito del decreto "Sostegni bis", l'inquadramento giuridico dell' Operatore Socio Sanitario nell' Area socio sanitaria. Il decreto, adesso, dovrà superare l'esame del Senato e,  perché possa essere convertito in legge, dovrà essere approvato entro il 24 luglio, altrimenti decadrà.

Questo giusto primo passo però, necessita di trovare concretezza nei rinnovi contrattuali e quindi, a partire dal CCNL della Sanità Pubblica che saràrinnovato a breve,  oltre all'inserimento nell'Area Socio Sanitaria, è indispensabile che l'OSS venga inquadrato, come USB ha sempre chiesto, in categoria C, mantenendo, inoltre,  la fascia retributiva posseduta. In assenza di questo ulteriore passaggio - e le rivendicazioni dei promotori dell'iniziativa, che specificano che l'operazione sarà isorisorse, ci fà temere in tal senso - tutto questo si tramuterà nell'ennesima presa in giro per una categoria di lavoratrici e di lavoratori che, da troppo tempo, aspettano di uscire dal ruolo tecnico nel quale, impropriamente, sono relegati e di ottenere un riconoscimento economico per le mansioni che realmente svolgono.

USB continuerà a seguire con attenzione questo percorso e porrà in essere, come già fatto, tutte le iniziative di sensibilizzazione e di stimolo, anche alle Regioni, perchè si facciano parte attiva in sede di comitato di settore per il rinnovo contrattuale, affinchè migliaia di lavoratrici e ddi lavoratori abbiano il giusto riconoscimento per l'indispensabile contributo che danno al funzionamento del sistema sanitario e al diritto alla salute e al benessere della popolazione.