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PENSIONI: LA CUB PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE

Nazionale -

Il Consiglio Nazionale della Confederazione Unitaria di Base, riunito a Firenze, ha accolto all’unanimità la proposta avanzata dai Coordinatori di proclamare lo Sciopero Generale Nazionale per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l’aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l’età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e lo scippo del TFR.

 


La durata e le modalità di effettuazione dello sciopero generale saranno decise dal Coordinamento nazionale della CUB non appena il Consiglio dei Ministri avrà definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali, cui la CUB partecipa attivamente con proprie proposte.

 


Il Consiglio nazionale CUB ha anche lanciato un appello a tutte le organizzazioni dei lavoratori, al sindacalismo di base, alle RSU affinché in caso di accordo negativo si affianchino alla CUB nello sciopero generale.

 

“Se accordo ci sarà non potrà che essere al ribasso rispetto alla necessità di rilanciare il sistema previdenziale pubblico – a concluso Pierpaolo Leonardi, uno dei sei Coordinatori Nazionali del maggiore sindacato di base italiano – la CUB con questo sciopero sostiene il diritto a pensioni pubbliche dignitose per tutti, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, la garanzia della qualità delle prestazioni previdenziali/assistenziali attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps Inpdap Inail), la fine della precarietà e dei contratti a perdere, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del TFR ai Fondi pensione”.

 


24 giugno 2007 - Apcom

PENSIONI/ CUB PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE, LAVORATORI CON NOI
Data e durata astensione lavoro sarà deciso dopo voto Cdm su Dpef

Firenze, 24 giu. (Apcom) - Il Consiglio Nazionale della Confederazione Unitaria di Base, riunito a Firenze, ha accolto all'unanimità la proposta avanzata dai Coordinatori di proclamare lo Sciopero Generale Nazionale "per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l'età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e lo scippo del TFR".
La durata e le modalità di effettuazione dello sciopero generale saranno decise dal Coordinamento nazionale della CUB "non appena - si legge in una nota - il Consiglio dei Ministri avrà definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali, cui la CUB partecipa attivamente con proprie proposte".I l Consiglio nazionale CUB ha anche lanciato "un appello a tutte le organizzazioni dei lavoratori, al sindacalismo di base, alle RSU affinché in caso di accordo negativo si affianchino alla CUB nello sciopero generale".
"Se accordo ci sarà non potrà che essere al ribasso rispetto alla necessità di rilanciare il sistema previdenziale pubblico", ha affermato Pierpaolo Leonardi, uno dei sei Coordinatori Nazionali del maggiore sindacato di base italiano. "La CUB con questo sciopero sostiene il diritto a pensioni pubbliche dignitose per tutti, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, la garanzia della qualità delle prestazioni previdenziali/assistenziali attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps Inpdap Inail), la fine della precarietà e dei contratti a perdere, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del TFR ai Fondi pensione", ha concluso Leonardi.


24 giugno 2007 - Ansa

PENSIONI: CUB PROCLAMA SCIOPERO GENERALE

(ANSA) - MILANO, 24 GIU - La Confederazione unitaria di base (Cub) ha proclamato uno sciopero generale per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflattive e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l'età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e contro lo «scippo» del Tfr. Lo ha reso noto all'Ansa l'organizzazione sindacale dopo che il proprio Consiglio nazionale, riunito ieri a Firenze con un centinaio di delegati, ha accolto all'unanimità la proposta avanzata dai coordinatori. La durata e le modalità di effettuazione dell'astensione saranno decise dal coordinamento nazionale «non appena il Consiglio dei Ministri avrà definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali, cui la Cub partecipa attivamente con proprie proposte». Il Consiglio nazionale Cub ha anche lanciato un appello a tutte le organizzazioni dei lavoratori, al sindacalismo di base, alle Rsu affinchè in caso di accordo negativo prendano parte allo sciopero. «Se accordo ci sarà non potrà che essere al ribasso rispetto alla necessità di rilanciare il sistema previdenziale pubblico - ha affermato Pierpaolo Leonardi, uno dei sei coordinatori nazionali della Cub -. Con questo sciopero sosteniamo il diritto a pensioni pubbliche dignitose per tutti, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, il sostegno al reddito, la garanzia della qualità delle prestazioni previdenziali-assistenziali attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps, Inpdap e Inail), la fine della precarietà e dei contratti a perdere, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del Tfr ai Fondi pensione».


24 giugno 2007 - Agi

PENSIONI: CUB PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE

(AGI) - Roma, 24 giu. - Il Consiglio Nazionale della Confederazione Unitaria di Base (Cub), riunito a Firenze, ha accolto all'unanimita' la proposta avanzata dai Coordinatori di proclamare lo sciopero generale nazionale "per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l'eta' pensionabile e riduca il valore delle pensioni e lo scippo del Tfr". La durata e le modalita' di effettuazione dello sciopero generale, si legge in una nota, saranno decise dal Coordinamento nazionale della Cub "non appena il Consiglio dei Ministri avra' definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali, cui la Cub partecipa attivamente con proprie proposte". Il Consiglio nazionale Cub ha anche lanciato un appello a tutte le organizzazioni dei lavoratori, al sindacalismo di base, alle Rsu affinche' in caso di accordo negativo si affianchino alla Cub nello sciopero generale. "Se accordo ci sara', non potra' che essere al ribasso rispetto alla necessita' di rilanciare il sistema previdenziale pubblico - ha affermato Pierpaolo Leonardi, uno dei sei Coordinatori Nazionali - la Cub con questo sciopero sostiene il diritto a pensioni pubbliche dignitose per tutti, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, la garanzia della qualita' delle prestazioni previdenziali/assistenziali attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps Inpdap Inail), la fine della precarieta' e dei contratti a perdere, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del Tfr ai Fondi pensione".


24 giugno 2007 - Adnkronos

PENSIONI: LA CUB PROCLAMA LO SCIOPERO GENERALE

Roma, 24 giu. (Adnkronos) - Il Consiglio Nazionale della Confederazione Unitaria di Base, riunito a Firenze, ha accolto all'unanimità la proposta avanzata dai Coordinatori di proclamare lo Sciopero Generale Nazionale per «la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l'età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e lo scippo del Tfr», si legge in una nota sindacale. «La durata e le modalità di effettuazione dello sciopero generale saranno decise dal Coordinamento nazionale della CUB non appena il Consiglio dei Ministri avrà definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali, cui la CUB partecipa attivamente con proprie proposte. Il Consiglio nazionale CUB ha anche lanciato un appello a tutte le organizzazioni dei lavoratori, al sindacalismo di base, alle RSU affinchè in caso di accordo negativo si affianchino alla CUB nello sciopero generale», continua la nota. «Se accordo ci sarà non potrà che essere al ribasso rispetto alla necessità di rilanciare il sistema previdenziale pubblico -ha affermato Pierpaolo Leonardi, uno dei sei Coordinatori Nazionali del maggiore sindacato di base italiano- la CUB con questo sciopero sostiene il diritto a pensioni pubbliche dignitose per tutti, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, la garanzia della qualità delle prestazioni previdenziali/assistenziali attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps Inpdap Inail), la fine della precarietà e dei contratti a perdere, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del Tfr ai Fondi pensione», ha concluso Leonardi.

''Dare le risposte migliori possibili alle attese della gente"
Pensioni, Epifani: ''Serve un compromesso intelligente''
Il segretario della Cgil: ''Se si farà un accordo ci impegneremo in una consultazione con i lavoratori, altrimenti vedremo il da farsi''. Bonanni (Cisl): ''Ci sarà un'intesa condivisa da tutti''. Angeletti (Uil): ''Le nostre mosse saranno misurate sull'atteggiamento dell'esecutivo''. Letta: ''Ottimista, in queste settimane potremo prendere decisioni''. Beretta: ''Sullo scalone non c'è bisogno di intervenire''. La Cub proclama lo sciopero generale

Trento, 24 giu. (Adnkronos/Ign) - "Serve un compromesso avanzato, intelligente che risponda però alle richieste del sindacato e dei lavoratori''. Lo ha sottolineato in riferimento alla questione pensioni il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani da Levico Terme, in provincia di Trento, intervenendo alla festa di chiusura della Festa della Cisl. ''Il primo passo tocca al governo - ha precisato -, serve un accordo che dia risposte migliori possibili alle attese della gente, c'è troppa confusione, troppo malessere".
''Faremo - ha aggiunto - l'accordo migliore possibile per lavoratori e pensionati. Noi adesso siamo impegnati a fare l'accordo. Se ci sarà poi noi ci impegneremo in una consultazione con i lavoratori e se invece non si farà vedremo il da farsi''. Quanto ai dati della Ragioneria sui rischi per i conti pubblici che sono stati diffusi Epifani ha detto: ''E' chiaro che Padoa-Schioppa deve tener conto dei numeri, ma un accordo non si fa solo con questo e non si fa se non si capiscono i problemi e le richieste''.
Fiducioso nell'esito della trattativa tra governo e parti sociali il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. ''Ci sarà un accordo condiviso da tutti. Noi vogliamo farlo - ha ribadito da Levico Terme -. E se c'è chi dice di essere pronto a un compromesso va ancora meglio. Non chiudere l'accordo sarebbe bruttissimo Non capisco tutti questi travagli. Bisogna dare alla gente segnali positivi''. ''Bisogna fare presto e chiudere'', ha aggiunto Bonanni. ''Siamo stufi ha proseguito - di una politica insufficiente e fannullona. La legge Maroni scatterà dal prossimo 1 gennaio 2008 e prevede che si andrà in pensione a 60 anni, quindi se riuscissimo ad ammorbidire lo scalone sarebbe bene per tutti''.
Ma il segretario della Uil Luigi Angeletti avverte: ''Le mosse del sindacato saranno misurate rispetto all'atteggiamento del governo. Se ci saranno provvedimenti che danneggeranno i lavoratori, faremo quello che fa un sindacato: sciopero", facendo intendere che il suo sindacato rimane scettico sull'ipotesi di chiusura dell'accordo prima della presentazione del Dpef.
''Ci sembra - ha aggiunto - che ci siano ancora difficoltà e su molti aspetti. Vogliamo che ciò che il governo dice sia applicato: detassazione degli aumenti contrattuali, libertà di scelta su quando andare in pensione e incentivi per chi decide di restare al lavoro. Questo è il nostro obiettivo". La Uil è pronta a trattare, ma la trattativa, ha aggiunto Angeletti, "si fa in due modi: facendo i conti con la calcolatrice o facendo le scelte spostando le risorse da una parte o da un'altra. Le due cose insieme non si possono fare".
Da parte sua il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta si dice ottimista. "E' necessario arrivare a un'intesa che affronti i problemi dei pensionati di oggi e che sia utili per i giovani - ha detto intervenendo alla chiusura dei dibattiti a Levico Terme -. Sono ottimista che in queste settimane potremo prendere importanti decisioni per i cittadini, sugli ammortizzatori, sul Dpef e sulle pensioni". "Ci sono troppi giovani - ha concluso Letta - che vivono, tra co.co.co e co.co.pro, vivono in una condizione di insicurezza. Per questo, noi dobbiamo dare loro delle garanzie, siamo davanti a squilibri inaccettabili".
In particolare sullo scalone si è soffermato oggi il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta. ''Non c'è bisogno di intervenire, modificando la situazione esistente - è l'opinione di Beretta -. Importante è non aggravare la finanza pubblica''. Il dg ha confermato di essere assolutamente contrario a ''mandare in pensione un lavoratore a 57-58 anni, quando l'aspettativa di vita è di 82. Significa - ha spiegato - sprecare una risorsa per l'azienda, ma anche per la persona stessa''.
Intanto il Consiglio Nazionale della Confederazione Unitaria di Base, riunito a Firenze, ha accolto all'unanimità la proposta avanzata dai coordinatori di proclamare lo sciopero generale nazionale, con durata e modalità ancora da stabilire, per ''la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l'età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e lo scippo del Tfr'', si legge in una nota sindacale.


25 giugno 2007 - La Repubblica

Il consiglio nazionale a Firenze
Sciopero Cub sulle pensioni

La Confederazione unitaria di base (Cub) ha proclamato uno sciopero generale per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico, per l´aggancio delle pensioni alle dinamiche inflattive e retributive, contro ogni ipotesi di accordo che aumenti l´età pensionabile e riduca il valore delle pensioni e contro lo «scippo» del Tfr.
Lo ha reso noto l´organizzazione sindacale dopo che il proprio Consiglio nazionale, riunito a Firenze con un centinaio di delegati, ha accolto all´unanimità la proposta avanzata dai coordinatori. La data della protesta deve essere ancora decisa.


25 giugno 2007 - Il Giornale

Pensioni, scavalcati a sinistra sindacati e governo verso la firma
di Antonio Signorini

Levico Terme (Trento) - Strette tra la concorrenza della politica che Raffaele Bonanni definisce «fannullona», pericolosa perché «crea solo divisione» e le pressioni dei lavoratori che proclamano scioperi e si accodano alla sinistra radicale, Cgil e la Cisl e Uil mettono fretta al governo. E, in particolare le prime due confederazioni sindacali, fanno capire di puntare ad un accordo in tempi brevi. Perché, come ha ripetuto più volte il segretario generale della Cisl durante la festa nazionale di Levico, se non si trova presto un’intesa sulle pensioni il primo a saltare è proprio il governo di Romano Prodi. Messaggio recepito dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta che dalla cittadina termale trentina ha parlato di un accordo «a portata di mano». Sullo scalone – ha annunciato - «adotteremo gradualità sia per la sostenibilità dei conti sia per la salvaguardia delle future pensioni dei giovani».
Ieri, dopo l’offensiva moderata per mettere un freno all’espansionismo della sinistra radicale, è stato il turno di Guglielmo Epifani, che - tirato in ballo dal presidente del Senato Franco Marini quando sabato, dallo stesso palco, aveva difeso il ministro Padoa-Schioppa - ha fatto intendere che se non si trova un accordo la colpa non è della Cgil. «Tocca al governo avanzare una proposta unitaria», ha detto, lasciando capire che la situazione non è cambiata molto rispetto a quando le tre confederazioni chiedevano al governo di parlare con una sola voce. A stonare questa volta è il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa che il giorno prima del tavolo «dà a tutti i giornali dei dati sui costi dell’abolizione dello scalone che a noi non erano mai stati presentati». E che, il giorno in cui il ministro del Lavoro Cesare Damiano presenta un piano sulle pensioni e sugli ammortizzatori sociali che ai sindacati piace, prende la parola per ultimo e rovina la festa dicendo in pratica che non ci sono soldi.
Acqua passato visto che Epifani ha scelto la festa Cisl di Levico per fare un’importante apertura: «Noi sappiamo benissimo che serve un compromesso avanzato, intelligente, che risponda alle richieste dei sindacati e dei lavoratori». Parole indispensabili alla vigilia dei giorni più importanti per la trattativa (oggi un incontro tecnico sulle minime e poi, domani, il tavolo vero e proprio), visto che sulle pensioni continuano gli scioperi delle singole federazioni e dei sindacati di base, come quello generale annunciato ieri dalla Cub.
Messaggio immediatamente colto dal premier Romano Prodi che ieri sera ha fatto filtrare la soddisfazione di Palazzo Chigi, assicurando soluzioni «concordate, condivise e logiche». Su quale sia il contenuto nessuno si sbilancia. Di quote Epifani non parla e nega tutte le indiscrezioni della stampa.
Tra i sindacalisti della Cisl e anche della Uil c’è malumore perché, in fondo – spiegano a microfoni spenti – lo scalone della Maroni era stato metabolizzato dai lavoratori. E nessuno si sarebbe accorto di nulla, se il governo non avesse promesso l’abolizione, creando in questi mesi aspettative altissime, prontamente recepite dagli iscritti che ora chiedono ai loro rappresentanti di rilanciare.
Preoccupazione forte anche nella Uil. Tanto che il segretario Luigi Angeletti in questi giorni ha assunto la posizione più intransigente. «Le mosse del sindacato – ha detto – saranno misurate rispetto all’atteggiamento del governo. Se ci saranno provvedimenti che danneggiano i lavoratori faremo sciopero». Ma anche con il sindacato laico gli spazi di trattativa ci sono. Ad esempio sulla definizione dei lavori usuranti da escludere da ogni penalizzazione. Oppure – e in questo caso la Uil incasserebbe una vittoria importantissima – sul fronte della detassazione degli aumenti in busta paga. Proposta in conflitto con quella di Confindustria che propone invece la decontribuzione o la detassazione degli straordinari.
Argomenti che ancora hanno un peso nel governo. E che spingono Bonanni a fare un accorato appello affinché chi ha dubbi su certi dettagli, se li faccia passare. Anche perché il governo ha fatto diverse concessioni ai sindacati, senza di fatto chiedere contropartite. «Non capisco tutti questi travagli, non chiudere sarebbe un segnale bruttissimo». Ci sono alcuni che «intorbidano le acque» ma il sindacato, assicura, «resterà con i piedi per terra».