PIANO POLVERINI ARMA DI DISTRUZIONE DELLA SANITA' PUBBLICA, SARA' AUTUNNO CALDO
COMUNICATO STAMPA
RdB/USB SANITA’: PIANO POLVERINI ARMA DI DISTRUZIONE DELLA SANITA’ PUBBLICA, SARA’ AUTUNNO CALDO
2800 posti letto tagliati, 24 ospedali chiusi, intere aree territoriali senza cure e assistenza, mobilità e licenziamenti di personale: questa è la sintesi della ricetta Polverini per la sanità laziale.
“Il Piano Polverini è un disastro sociale – dichiara Licia Pera della RdB/USB sanità del Lazio – col solo scopo di smantellare il sistema sanitario pubblico a favore del privato e decretare, definitivamente, che la salute, nel Lazio, non è più un diritto. Le Province laziali vedono ulteriormente ridimensionato il rapporto tra posti letto e popolazione, mentre a Roma persistono forti disomogeneità territoriali legate al potere dei primariati.”
“Quanto alle parole usate per definire il Piano – continua Licia Pera – prendendo a prestito quelle che ama usare la Polverini, direi che sono una bufala: riconversione significa tagliare qui e ora; integrazione sta per regalo ai privati, mentre la mobilità del personale si sta già traducendo nel licenziamento dei precari (19 al S. Eugenio) con centinaia di contratti in scadenza entro l’anno”.
“Senza contare le enormi ricadute di un simile Piano sul sistema di emergenza territoriale 118 che da anni versa in condizioni disastrose, con enormi carenze di personale e mezzi sul territorio ed un numero di infortuni 3 volte più alto che nell’industria pesante che, in alcun modo è in grado di sostenere le maggiori richieste che proverranno dai cittadini il cui territorio è stato desertificato”.
“E’ probabile che un Piano così devastante produca, nell’immediato, del risparmio a spese della salute dei cittadini, ma la sbandierata riconversione, se mai avverrà, non farà che alimentare quel sistema degli appalti e delle esternalizzazioni che da solo contribuisce per la maggior quota parte del debito sanitario e che la Polverini, evidentemente, non intende in alcun modo scalfire”.
Conclude Pera “ Noi non staremo a guardare, non solo difenderemo tutti i posti di lavoro, ma continueremo a sostenere tutti i comitati dei cittadini a difesa della sanità pubblica e del diritto alle cure”.
Roma, 1 ottobre 2010