Policlinico Umberto I: partita l’internalizzazione dei servizi ma il piano regionale rischia di lasciare a casa OSS e infermieri

Roma -

Ci siamo sempre opposti con determinazione all'esternalizzazione dei servizi sanitari pubblici, consuetudine che ha determinato l’aumento dei costi, la diminuzione della qualità dei servizi e l’assenza di tutele con bassi salari per i lavoratori e le lavoratrici in appalto. Non possiamo quindi che esprimere la massima soddisfazione per il fatto che il Policlinico Umberto I di Roma faccia da apripista al processo di internalizzazione nella regione Lazio.

Ciò però non può avvenire a scapito dei tanti lavoratori e lavoratrici in appalto che, in questi anni e in condizioni a dir poco precarie, hanno garantito la continuità dei servizi all’utenza. Si tratta di lavoratori formati e necessari alla sanità pubblica e che, per tale motivo, devono essere internalizzati al pari dei servizi nei quali sono impiegati.  

Come USB e Nursind, a garanzia di tutti gli infermieri e OSS in appalto, abbiamo portato alla Direzione strategica del Policlinico la nostra proposta che, a nostro avviso, è l’unica soluzione veramente percorribile in questa vicenda. La dirigenza del Policlinico Umberto I si è dimostrato disponibile a mettere in atto soluzioni che tutelino lavoratori e lavoratrici e anche l’utenza del nosocomio.

La nostra proposta di aprire due procedure a tempo determinato ha trovato positivo riscontro da parte dei vertici aziendali. Tale strategia consentirebbe ai lavoratori oggi in appalto di vedersi riconosciute tutte le “agevolazioni” normative per entrare nelle aziende pubbliche e, al contempo, garantirebbe il mantenimento occupazionale ed il servizio a livelli dignitosi.

I vertici aziendali si sono mostrati disponibili nel prendere in considerazione la nostra proposta: serve un “traghetto” che porti i lavoratori fino alle procedure concorsuali regionali, procedure che al momento sono ferme alla costituzione delle commissioni e, anche accelerando, le graduatorie non saranno disponibili prima un anno.

Tale manovra si rende inoltre necessaria per scongiurare i licenziamenti di professionisti che sono comunque necessari al nosocomio, anche in vista dei nuovi progetti sanitari previsti nel piano regionale. Come USB e Nursind faremo tutti i passaggi successivi necessari affinché la proposta fatta proceda verso una realizzazione definitiva, anche coinvolgendo la Regione Lazio nelle fasi necessarie di realizzazione.

USB Sanità

Nursind