Prenotazioni vaccini Lombardia in tilt, USB: i comitati d’affari dopo la sanità regionale infettano anche l’informatica, inascoltate le nostre denunce

Milano -

Nella sanità della Lombardia, anche l’informatica è gestita esattamente come la salute, ovvero secondo la logica del comitato d’affari, degli amici degli amici, del profitto. Un anno fa si è infranto il sistema sanitario iper-privatizzato di tutta la regione, oggi tocca al sistema informatico incagliarsi nella giungla di privatizzazioni, esternalizzazioni e appalti (raramente “genuini”), con il risultato di mandare in crisi assistenza, cure, forniture e tutto ciò che ruota intorno al mondo della salute.

Lo scandalo prenotazioni per i vaccini travolge sia l’Asst Santi Paolo e Carlo che Aria Spa, grazie a un sistema di prenotazioni online che consente a chiunque, anche a chi non ne ha diritto, di presentarsi per la vaccinazione. Una circostanza gravissima, ancor più perché avviene proprio mentre non si riesce a garantire la vaccinazione a chi ne avrebbe diritto prioritario e nemmeno agli insegnanti delle scuole, aggravando la già drammatica situazione del sistema scolastico/educativo.

Questa vera e propria “mafia dei bit” in Lombardia ha una storia lunga. L’informatizzazione della sanità, a partire dalla digitalizzazione della Carta Regionale dei Servizi CRS-SISS, passando per gli affidamenti di manutenzione e assistenza delle postazioni di lavoro, sino alla ricetta elettronica, è sempre stato un ambito nel quale amministratori e imprenditori amici hanno fatto affari d'oro.

Il sistema di gestione delle vaccinazioni andato in tilt è gestito da Aria Spa (Azienda Regionale per l’Innovazione e per gli Acquisti), nuova società a capitale interamente pubblico che ingloba altre tre società di Regione Lombardia: Arca (Azienda Regionale Centrale Acquisti S.p.A.) Lispa (Lombardia Informatica S.p.A) e Ilspa (Infrastrutture Lombarde S.p.A.).

USB denunciò questa strana gestione per la prima volta presso l’Asst Santi Paolo e Carlo quando, per effetto della sciagurata legge regionale 23, le Aziende Ospedaliere trasformate in Asst hanno dovuto iniziare l’accorpamento dei sistemi informatici. La preoccupazione, oltre il cattivo funzionamento del sistema informatico implementato, riguardava la gestione di appalti e subappalti nei quali erano coinvolte diverse società presentatesi come Raggruppamento Temporaneo d'Impresa (RTI) che aveva come capofila la società NoemaLife, divenuta poi Dedalus Spa. Di questo raggruppamento, faceva parte anche la Servizi Informatici srl, alla quale era stato affidato un servizio tecnico con una decisione molto poco chiara che contestammo subito, dal momento che l'affidamento appariva arbitrario. Chiedemmo formalmente anche l’allontanamento del dirigente dell’ASST responsabile dei sistemi informativi aziendali.

Da allora, non abbiamo mai smesso di segnalare alle competenti autorità, compresa l’Anticorruzione, tutte le circostanze che abbiamo ritenuto anomale per scarsa trasparenza negli affidamenti e per inefficienza della gestione. La falla nel sistema di prenotazione non fa che confermare che avevamo visto lungo e, a questo punto non può essere casuale che l’ASST Santi Paolo e Carlo risulti tra i protagonisti di questa vicenda.

Purtroppo, come la pandemia ha ampiamente e tragicamente dimostrato, la salute pubblica non è mai stata la priorità della Sanità lombarda. E così, come successo con il sistema sanitario nella prima ondata, anche il sistema informatico si infrange miseramente sul primo ostacolo, tra l’altro ampiamente prevedibile: la campagna di vaccinazione.

Come è possibile affidare questi servizi senza operare i necessari controlli sulle reali capacità delle ditte affidatarie? E come è possibile consentire a singoli dirigenti di commettere errori tanto gravi, mettendo a rischio la riservatezza e la sicurezza dei dati sensibili di milioni di cittadini?

E la Moratti? E Bertolaso? Purtroppo, la nomina della Moratti ad assessore della Sanità è stato solo un tentativo di nascondere le pessime carte con le quali la Regione Lombardia aveva giocato la partita della pandemia. La nomina di Bertolaso – uomo dei fallimenti e amico degli amici - suona ancor più come una conferma alla ferrea volontà del sistema Lombardia di assolversi, per proteggersi e perpetuarsi, senza pagare il prezzo degli enormi danni in termini di morti e danni alla salute dei cittadini.

Oggi il governo dovrebbe trovare il modo per commissariare urgentemente la Regione Lombardia e contemporaneamente avviare poche ma semplici riforme: togliere la sanità alla gestione regionale, assumere il personale necessario, riportare sotto l’ambito pubblico l'intero sistema sanitario, investire nella medicina territoriale e su quella di prevenzione che sono state pressoché azzerate, soprattutto in Lombardia.

 

USB Lombardia

 

9-3-2021