PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER L'ISTITUZIONE DI UNA NUOVA SCALA MOBILE

AL VIA LA RACCOLTA DI FIRME

Roma -

Questa mattina a Roma si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione di una nuova Scala Mobile.
Erano presenti, per il Comitato promotore: Stefano d’Errico, Coordinatore CIB-Unicobas, Pierpaolo Leonardi, Cordinatore nazionale CUB; Vincenzo Miliucci, Confederazione COBAS; Paolo Sabatini, Coord. Nazionale SINCOBAS; Vincenzo Siniscalchi, Presidente SULT; Aurelio Speranza Coordinatore CNL;
Fra i sostenitori della proposta sono intervenuti: il "Coordinamento 12 gennaio" (ferrovie) Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, Pino Lo Mastro dell’ IICA (Istituto Internazionale Consumo e ambiente), Guido Lutrario di Action, Severo Lutrario di ATTAC, Dino Ribaldi, Resp. Lavoro PDCI. Paolo Cento dei Verdi e Marco Rizzo PRC hanno inviato una lettera di adesione e sostegno all’iniziativa.
E’ stato attivato il sito del comitato www.perunanuovascalamobile.it e l’indirizzo e-mail perunanuovascalmobile@yahoogroups.com
Ha illustrato la proposta di legge Paolo Sabatini. Secondo Sabatini la cosiddetta crisi della quarta settimana, ha innescato una spirale scellerata che è andata a mettere in crisi i consumi e di conseguenza diversi settori dell’economia italiana. "Intendiamo superare la soglia delle 50.000 firme, che raccoglieremo sui posti di lavoro e in altri luoghi consapevoli che contro di noi troveremo forze consistenti: quelle stesse che hanno condannato i lavoratori all’indigenza abolendo la scala mobile nel ’92".
Sul problema del carovita si è soffermato Pierpaolo Leonardi, ricordando come la CUB sia da tempo impegnata su questo fronte. "Questa iniziativa entra a gamba tesa nella campagna elettorale - ha detto Leonardi - mentre nessuno dei due schieramenti si è posto il problema di restituire ai salari un adeguamento automatico. Da ’92 in poi, ben dieci punti sono passati dal fattore lavoro al fattore impresa: è giunto il momento di attuare una politica più generale sulla distribuzione della ricchezza".
Vincenzo Miliucci ha sottolineato come i salari italiani siano i più bassi d’Europa e come le pensioni al minimo si attestino su 380 Euro per tre milioni di pensionati.
Paolo Ferrero, ribadendo il sostegno del PRC, ha dichiarato che "il programma dell’Unione va nella direzione della redistribuzione del reddito, ma non abbastanza. Questa campagna può dare il senso che è necessario andare in quella direzione. Soprattutto in un’economia dove tutto è indicizzato, tranne il salario dei lavoratori".
Dino Tibaldi ha sostenuto che "la questione salariale non è solo un problema di giustizia sociale, ma anche di scelte politiche ed economiche". Critico nei confronti del programma dell’Unione in tema di Lavoro, Tibaldi ha posto l’accento anche sulla necessità di rivedere il paniere ISTAT.
Severo Lutrario ha dichiarato: "Il sistema prodotto dall’accordo interconfederale del ’92 ha funzionato perfettamente per coloro che lo hanno ideato.

 

 

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