Rocca attacca la libertà di stampa per coprire l’assenza di risposte alle denunce del nostro sindacato

Roma -

L’attacco contro il quotidiano La Repubblica perpetrato dal Presidente della Regione Lazio Rocca nel Consiglio Regionale del 26 u.s., oltre ad essere di una gravità senza precedenti, appare come la chiara volontà di non rispondere nel merito delle denunce inoltrate da mesi da USB Pubblico Impiego sul differimento delle assunzioni di professioniste incinte nella sanità del Lazio. Denunce successivamente amplificate dalla stampa e da interrogazioni regionali e parlamentari.

Negare o limitarsi a riconoscere un solo caso, incautamente messo nero su bianco da una direzione aziendale, non serve a cambiare la realtà degli eventi, avvalorati da atti ufficiali, prontamente segnalati da questa OS alla Direzione Salute della Regione Lazio già a luglio 2024, e supportati da decine di testimonianze e denunce di donne.

Se Rocca ha dunque qualcosa di serio e concreto da dire sulla vicenda, che esuli dalla retorica propaganda su donne e maternità al quale ci ha abituati questo governo, lo faccia nelle sedi opportune e con gli attori e attrici della denuncia: USB Pubblico Impiego e le lavoratrici coinvolte.

In alternativa non possiamo che prendere atto dell’assenza di risposte credibili alle denunce di questo sindacato e dell’evidente insofferenza manifestata nei confronti della libertà di stampa.

Ci auguriamo che quanto accaduto serva alla Regione Lazio per rafforzare la vigilanza sulla correttezza delle procedure di assunzione nelle ASL e AO e, in particolare, sulla rimozione delle discriminazioni di genere ancora presenti.

Esprimiamo la nostra solidarietà al CDR del quotidiano La Repubblica, e allo stimato giornalista Carlo Picozza, vittime di uno sguaiato e ingiustificato attacco per aver contribuito alla difesa di un diritto delle donne.    

USB Pubblico Impiego