Sanibook: come delegittimare la sanità pubblica per saziare gli appetiti privati
Vogliamo esprimere la nostra opinione in merito alla questione Sanibook, ovvero lo strumento digitale messo a disposizione dei pazienti dal Commissario alla Sanità nonché presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, per evidenziare criticità in ambito assistenziale e relazionale causate dagli operatori sanitari.
Per prima cosa contestiamo il "mezzo" adottato dalla Regione perché, in ambito sanitario, la tutela dell’utente, qualora ce ne fosse necessità, è garantita dagli uffici preposti come quello delle relazioni con il pubblico, fino ad arrivare al tribunale del malato. Non consideriamo ne democratico ne rispettoso, oltre che lesivo della privacy degli operatori, che quotidianamente subiscono attacchi da parte di utenti o parenti degli stessi, senza alcuna tutela da parte delle aziende ospedaliere in termini di sicurezza sul lavoro, fornire uno ulteriore strumento di delazione anonima nel quale gli operatori non hanno diritto di replica o difesa.
Inoltre, non consideriamo tale strumento utile alla risoluzione di problematiche sanitarie serie, come la mancanza di personale, l’assenza di ospedali nei territori periferici della nostra regione, la precarietà dilagante e diffusa da decenni. Problematiche che, sulle spalle degli stessi utenti , favoriscono sempre di più la sanità privata e la migrazione sanitaria.
In quest’ottica la nostra Organizzazione Sindacale ha sempre sottolineato che tanto i lavoratori quanto i pazienti, sono vittime di una sanità al collasso, dilaniata da anni di mala gestione politica e commissariamento. Anni di tagli che hanno spinto i pazienti a mettersi contro i lavoratori perché incapaci, viste le esigue risorse, di fornire una adeguata risposta al bisogno di cura.
Mentre i pazienti non hanno cure e i lavoratori vengono aggrediti, invece di affrontare il cuore del problema aumentando le risorse necessarie al Sistema Sanitario Regionale, con il Sanibook si cerca di spostare le responsabilità politiche sulle spalle del singolo lavoratore in corsia che per il paziente diventa il capro espiatorio di anni di malagestione e truffe politiche.
Per questi motivi chiediamo quindi al presidente di Regione che il sistema Sanibook, atto quindi a ledere più che a risolvere, venga rimosso dal sito web istituzionale in quanto spingerebbe sempre più a scatenare una assurda guerra tra le vittime dello stesso carnefice, oltre che a creare ulteriore sfiducia nei confronti di una sanità che anche se in serissime difficoltà, grazie unicamente al sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici, riesce ancora ad esprimere delle vere e proprie eccellenze.
Consideriamo inoltre indegne ed offensive, per non dire intimidatorie, le varie circolari aziendali che diffidano gli operatori e invitano gli stessi ad assumere comportamenti corretti e rispettosi, in quanto riteniamo inutile evidenziarli, visto che gli stessi sanitari sono a conoscenza delle norme e dei vari codici deontologici, ai quali devono attenersi, che riguardano professionalità, correttezza e rispetto nei confronti di persone e di spazi lavorativi.
Per chiudere ci sembra necessaria un’ultima riflessione: visto che il sistema Sanibook per motivi fin qui esposti risulta inutile e dannoso, leggiamo nella creazione di questo portare un gravissimo tentativo istituzionale per delegittimare un sistema sanitario pubblico già ridotto ai minimi termini, per poi in futuro saziare gli enormi appetiti del privato!
Per questo motivo qualora la Regione Calabria non dovesse chiudere il portale annunciamo già da subito delle mobilitazioni.
Come sempre l’USB sarà presente in piazza in difesa del Sistema Sanitario Pubblico e dei suoi lavoratori.
USB Sanità Calabria