Sanità, a Lecco 11^ contestazione disciplinare a Scorzelli, e con lui a USB: così la Lombardia cerca di nascondere le proprie vergogne

Lecco -

Martedì 1° giugno, alle ore 11.00, il delegato USB Francesco Scorzelli sarà chiamato a rispondere per l’undicesima volta di accuse strumentali dietro le quali si nasconde la difficoltà dell’ASST di Lecco. L’azienda sanitaria vorrebbe, in questo modo, disfarsi di un delegato e di un’organizzazione sindacale che con le loro azioni di denuncia hanno messo a nudo le tante carenze del sistema sanitario lombardo, e in particolare la mancanza di sicurezza che ha causato tante, troppe vittime nel corso della pandemia.

Così, dopo essere stato sospeso per sei mesi da novembre allo scorso aprile, Scorzelli e con lui l’USB si ritrovano a dover affrontare una nuova accusa strumentale dopo che la stessa ASST di Lecco aveva rimosso, in modo totalmente illegale, le bandiere USB durante il recente stato di agitazione che ha preceduto lo sciopero aziendale del 14 maggio.

Non sono bastate all’ASST Lecco le precedenti sconfitte, parziali o totali, una volta giunti in tribunale. Scorzelli e USB sono pronti ancora una volta.

L’augurio è che nel frattempo la Regione Lombardia modifichi in modo sostanziale il sistema sanitario regionale che dall’esplosione della pandemia ha mostrato tutti i propri disastrosi limiti. È ora di rimediare ai tanti tagli e alle troppe privatizzazioni: in tal senso presenteremo nei prossimi giorni le nostre proposte. Così come speriamo che la magistratura di Lecco approfondisca quanto da noi denunciato nell’esposto presentato lo scorso settembre, con il quale abbiamo fatto luce su tante criticità relative alla sicurezza che, temiamo, abbiano contribuito all’enorme numero di vittime durante la pandemia.

 

Unione Sindacale di Base - Federazione Lombardia