Sanità, follie della Regione Lazio: in piena emergenza cambiano la gestione e le modalità di assunzione degli idonei
A marzo l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio finalmente ha costituito una cabina di regia per monitorare le assunzioni e i pensionamenti in Sanità. Sembrava una mossa importante e di attenzione al nostro Servizio Sanitario Regionale. Si è rivelata tutt'altro.
La prima azione della cabina di regia è stata una determina del 24 marzo in cui, in piena emergenza sanitaria, si cambiano e si irrigidiscono le procedure di assunzione degli idonei delle graduatorie concorsuali.
Pur esplicitando che prioritariamente le aziende devo attingere dalle graduatorie attive, sono state inserite una serie di limitazioni che complicano ulteriormente l’assunzione del personale sanitario. Infatti, se finora gli idonei al momento della chiamata potevano chiedere di essere stabilizzati nell'azienda sanitaria in cui lavoravano a tempo determinato, questo oggi non sembra essere più possibile.
A parte la discriminazione di trattamento che si innesca tra idonei e idonei, la condizione innesca anche un meccanismo che mette in difficoltà soprattutto gli ospedali, costretti a cedere personale già formato ad altre strutture. Questo, in piena fase emergenziale, è assurdo considerando che, come più volte abbiamo scritto, i neoassunti con qualsivoglia contratto sono stati destinati prioritariamente ai reparti Covid e/o urgenza.
Nella stessa determina è stato inoltre ribadito l’obbligo dei 5 anni prima di richiesta di trasferimento e la possibilità di utilizzo delle graduatorie solo tra aziende aggregate che hanno promosso il concorso. Cosa che ha sospeso, a due giorni dalle prove orali, anche le procedure concorsuali degli assistenti amministrativi della Asl Rm2.
Insomma, un gran minestrone nel momento in cui la situazione delle strutture sanitarie della Regione Lazio è fuori da ogni controllo e ad oggi la stessa cabina di regia non ha ancora approvato i fabbisogni occupazionali richiesti da Asl e ospedali.
Tutto fermo, a parte l’apertura degli hub vaccinali che, per quanto estremamente funzionali, sappiamo bene subiscono ritardi costanti a causa delle continue modifiche e limitazioni ai vaccini.
È certo che il vaccino sia necessario al miglioramento della condizione sanitaria ma non può essere l’unica priorità.
La determina va rivista completamente.
Vanno esaurite immediatamente le graduatorie di idonei, dagli infermieri agli autisti soccorritori, passando per tutte quelle figure che finalmente vanno a rinforzare e migliorare il nostro servizio sanitario.
Vanno sbloccate e riaperte le iscrizioni, subito dopo, per i concorsi infermieri congelati.
Va bandito un concorso per gli operatori sociosanitari.
Insomma la scelta deve essere di assumere stabilmente e in quantità nel servizio pubblico, eliminando completamente il precariato pubblico e esternalizzato.
Basta speculare e risparmiare sulla Sanità pubblica!
Unione Sindacale di Base – Sanità Lazio