Sanità Lombardia, il macabro valzer dei direttori generali

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Di cosa si occupa la sanità lombarda? Al primo posto nei pensieri di chi gestisce il Sistema Sanitario regionale di sicuro non c’è la salute, preceduta da almeno due altri elementi: il profitto e la propaganda politica. È una verità emersa con forza già all’inizio della pandemia, verità che la premiata ditta Fontana-Gallera non ha fatto nulla per dissimulare, tra incompetenze imbarazzanti ed affari personali e di famiglia.

È seguendo questa logica che ieri, con provvedimenti d’urgenza, la Giunta Regionale ha approvato il valzer dei direttori generali delle ASST e delle ATS lombarde, con una serie di sostituzioni che non rispondono a una logica di gestione e miglioramento della nostra salute ma che sono di fatto una resa dei conti interna alla maggioranza: non appena Marco Alparone - fratello di Mario, direttore gnerale dell’ASST di Monza - ha annunciato il suo passaggio da Forza Italia a Fratelli d’Italia, ecco la Giunta riunirsi dopo meno di 48 ore per i “necessari” aggiustamenti che ristabiliscano gli equilibri. In un sistema in cui gli affari sono molto più importanti della salute, i conti vanno fatti coi coltelli e subito. La salute può aspettare. In piena pandemia, in pieno marasma vaccinale, la Lombardia e la salute dei suoi cittadini avevano bisogno proprio di questo?

Prendiamo Alparone, per esempio. L’ormai ex direttore generale della ASST di Monza in questi anni si è “distinto” in più occasioni per l’inadeguatezza a gestire un’azienda sanitaria pubblica ma, malgrado reiterate segnalazioni a partire dalle nostre, nessuno si era mai mosso per una sua rimozione o sostituzione. È bastato però che l’attenzione si spostasse dalla salute alla politica (e quindi agli affari) ed ecco diventare tutto fluido, rapido, efficiente. Tanta solerzia non l’abbiamo riscontrata, sempre per esempio, nel sostituire il Direttore Generale dell’ASST di Pavia, arrestato per una vicenda di corruzione nei servizi di emergenza e urgenza, ovvero “la mafia delle ambulanze”.

Ci sono anche le ragioni della tutela della salute al centro dei temi dello sciopero generale del prossimo 11 ottobre, indetto dall’USB, insieme a tutte le principali realtà del sindacalismo di base, che vedrà iniziative in tutte le più importanti città d’Italia. In Lombardia particolare attenzione dedicheremo al sistema sanitario, perché si arrivi a smantellare quel comitato d’affari che a tutto pensa tranne che alla salute dei cittadini.

Unione Sindacale di Base Lombardia