Sanità, RSU 2022: tanti buoni motivi per scegliere USB
Mentre la pandemia e lo stato di emergenza cessano per decreto e si attuano misure che contribuiscono a diminuire la sicurezza, come ad esempio sospendere i tamponi a chi si reca nei pronto soccorso, gli infortuni sul lavoro in Sanità sono tornati al livello del 2020 e gli operatori sanitari continuano ad essere la categoria più colpita. Gli stessi per i quali, a fronte di un generale “liberi tutti” permane l’obbligo vaccinale fino al 31 dicembre, pena la sospensione dal servizio senza stipendio, che ormai assume in tutta evidenza carattere più punitivo che sostanziale, contribuendo sempre più ad aumentare i carichi di lavoro per il personale in servizio.
La corsa al riarmo intrapresa da questo governo e che, nonostante la propaganda bellica continua a non trovare riscontro favorevole tra i cittadini, non solo alimenta un’escalation di guerra e non favorisce nessun proposito di pace ma comporterà gravi tagli allo stato sociale, sanità in primis. A cominciare dagli oltre 70mila precari per i quali il rinnovo dei contratti in scadenza è messo seriamente a rischio a causa dei vincoli di bilancio.
Il tutto a fronte di una spesa militare annualmente sostenuta che già ora, al netto dei miliardi decisi in questi giorni che porterebbero le spese militari al 2% del PIL, basterebbe a triplicare il numero di medici e infermieri in servizio.
I buoni propositi di implementare la Sanità pubblica, sia con l’aumento dei posti letto e del personale che con un forte impulso alla medicina territoriale, cambiano fronte utilizzando la stessa retorica.
Quanto poi la gloria degli “eroi” sia effimera ce lo preannuncia un rinnovo contrattuale indecente sia sul piano economico - ancor di più alla luce del carovita - che normativo. Un contratto che fa talmente schifo che persino i sindacati firmaioli hanno deciso di rinviare la (scontata) firma a dopo le elezioni RSU.
In questo contesto le elezioni RSU non solo rappresentano un importante passaggio di democrazia all’interno dei posti di lavoro ma sono chiamate soprattutto ad un forte contrasto per difendere il salario accessorio, i diritti e l’equità per tutte le lavoratrici e i lavoratori della sanità.
È indispensabile rispondere nei fatti a quei sindacati che hanno coperto il vuoto di idee e l’assenza di programmi in una corsa ai gadget, svilendo così il senso di partecipazione democratica rappresentata dalle RSU.
E proprio contro questo svilimento della funzione sindacale, a cui tentano di abituarci Cgil Cisl Uil e autonomi vari che insieme alle DG trasmettono alle lavoratrici e ai lavoratori l’idea che in sanità si debba “obbedir tacendo”, USB in questi ultimi drammatici anni ha sempre mantenuto la schiena dritta: 6 scioperi generali di settore, decine di manifestazioni e incontri al Ministero della Salute, presenza costante nei luoghi di lavoro a difesa di salute e sicurezza, trattative aziendali senza sconti, fermo rifiuto della retorica di guerra applicata al personale sanitario. E tanto altro naturalmente, come sanno le centinaia di lavoratrici e lavoratori che hanno scelto di candidarsi nelle nostre liste.
Noi abbiamo esclusivamente questo da offrire: la difesa del salario, dei diritti, della salute, della sicurezza e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità. Sempre, ad ogni costo!
#votachilotta
Unione Sindacale di Base - Sanità