SONO PRECARI IL 50% DEI PROFESSIONISTI CHE SI OCCUPANO DI AVIARIA

Roma -

E questa mattina hanno incontrato i tecnici degli Assessorati al Lavoro, Sanità e Bilancio, le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Generale dell’Istituto Zooprofilattico per discutere del loro futuro.
Le RdB/CUB, che avevano già incontrato il coordinamento dei precari e successivamente la Direzione Generale – da subito orientata ad un processo di stabilizzazione – ha ribadito sul tavolo regionale la necessità di riconvertire i contratti a tempo (co.co.co., co.co.pro., ex art. 16, ecc.) in rapporti di lavoro veri a prescindere dalla validazione regionale della pianta organica che ormai da due mesi è in attesa della firma dell’Assessore alla Sanità.
"… Pur riconoscendo la necessità di un intervento complessivo sul problema del precariato nella sanità del Lazio – ha dichiarato Sabino Venezia del Coordinamento RdB/CUB – la vicenda dello Zooprofilattico Lazio e Toscana va immediatamente risolta al pari di quella del 118 (altra importante Azienda Sanitaria ancora priva di pianta organica ma già in procinto di assumere personale per l’emergenza) trattandosi di un insieme di servizi di importante impatto sanitario e sociale, anche per evitare il ripetersi delle manovre del Governo nazionale che ha utilizzato i soldi del decreto per l’aviaria per assumere carabinieri dei NAS a tempo indeterminato e continua ad assumere veterinari con contratto a scadenza triennale".
Le garanzie degli assessorati presenti si concretizzeranno con un tavolo tecnico per verificare le compatibilità tra la pianta organica in via di certificazione e le necessità occupazionali dei precari coinvolti, solo successivamente si studieranno soluzioni "giuridicamente ed economicamente compatibili con le aspettative".
"le uniche compatibilità da verificare sono i tempi di stabilizzazione, – ha aggiunto Venezia – la pianta organica non può essere un vincolo, i precari attualmente in servizio garantiscono risposte adeguate ad uno stato di emergenza che dura ormai da prima della vicenda mucca pazza (che riveste ancora caratteristiche di sorveglianza continua) e le risposte occupazionali devono essere immediate anche al fine di evitare la probabile fuga di figure professionali ormai specializzate verso risposte occupazionali di più ampio respiro" .
Per questo le RdB/CUB invitano il coordinamento dei precari dello Zooprofilattico, ad unirsi al movimento dei precari della sanità su un percorso di lotta volto al superamento delle politiche di compatibilità che non stanno portando a soluzione le vertenze dei precari-LSU attualmente sui tavoli della Regione Lazio, un movimento di lotta che sta orientando le scelte della regione Abruzzo in tema di precariato ed ha conquistato con la lotta una legge in Puglia che permetterà la deprecarizzazione di oltre 2000 lavoratori/ici della sanità.