Una sanità del profitto alla quale girare le spalle
Sostegno al personale sanitario dell'Ospedale di Brescia che oggi è stato protagonista di un gesto simbolico e potente allo stesso tempo: girare le spalle a questo modello di sanità
Hanno scelto la sanità della salute e dell’etica e girato le spalle a quella del profitto e delle compatibilità economica. Il gesto di medici ed infermieri dell’ospedale di Brescia racconta perfettamente la situazione di una sanità regionale gestita, ormai da decenni, da autentici comitati d’affari per i quali la salute pubblica non è il primo degli obiettivi, né un diritto da tutelare, ma uno dei tanti elementi che stanno in coda alla logica del profitto.
Una sanità caratterizzata da una carenza cronica e grave di personale (nella sola Lombardia mancano almeno 2500 operatori), dal taglio di almeno 35.000 posti letto (circa 5000 in Lombardia), dalla pressoché totale cancellazione dei servizi territoriali a partire da quelli di prevenzione. Sono i risultati delle politiche di regionalizzazione della sanità –per le quali è ormai indispensabile fare un passo indietro e tornare al Servizio Sanitario Nazionale – e di privatizzazione che ormai ovunque, ed in Lombardia in particolare, ha affidato alle logiche del profitto circa la metà delle prestazioni sanitarie complessive.
Da Eroi a dimenticati! Certo, è esattamente questo lo scontato destino degli operatori sanitari; ne eravamo convintissimi che sarebbe finita così tant’è vero che già a marzo uscimmo con lo slogan #EroiUnaMinchia, certi che non sarebbe andata per niente bene.
Ed in effetti è andata malissimo: oggi le regioni non hanno ancora provveduto a porre rimedio alle tante criticità emerse in modo chiaro durante questa emergenza: nessun recupero dei posti letto tagliati, niente assunzioni stabili di personale ma solo contratti a termine, nella folle convinzione che dopo la pandemia tutto possa riprendere come prima.
Ai colleghi dell’Ospedale di Brescia tutta la nostra solidarietà, sperando che questo loro simbolico ma potentissimo gesto, faccia deflagrare la protesta in tutte le strutture sanitarie, ovunque ci siano lavoratrici e lavoratori che hanno a cuore la salute pubblica ed il servizio sanitario pubblico ed universale.
Sono i temi al centro di tutte le nostre battaglie e del nostro sciopero del prossimo 25 novembre e non possiamo non sostenerli.