Giù le mani dai soldi del Gaslini
Siamo abituati ormai a sentir parlare dei continui tagli alla spesa sanitaria, per pareggiare il deficit pubblico. Conti che non tornano mai, nonostate il blocco delle assunzioni perche il personale costa troppo, la privatizzazione di strutture pubbliche il cui mantenimento prosciuga le casse della Regione e infine l'esternalizzazione dei servizi interni, ceduti in appalto per contenere gli sprechi.
Detto questo, non riusciamo a capire come mai, ciclicamente, nonostate i tagli alla spesa appena citati, ci ritroviamo in questa situazione, dove una regione Liguria chiede al Gaslini quasi 2 millioni e mezzo di euro per coprire il disavanzo, da sanare con i soldi derivati dalle donazioni, per poi nascondersi dietro l'applicazione di una disposizione imposta dal Ministero dell'economia, proprio quel ministero che applica "il pareggio di bilancio in costituzione" che rende tra l’altro inattivabili i diritti previsti da altri articoli della Costituzione, qualora lo Stato debba chiudere in deficit il proprio bilancio a tutela della salute quale fondamentale diritto dell’individuo previste dall’art. 32 della Costituzione.
Ma forse è proprio questo il vero motivo di questa manovra, l'intenzione, neanche troppo velata e per dire il vero gia aplicata in altre aziende genovesi come l' Istituto Brignole, di mettere le mani sugli immensi patrimoni immobiliari e sulle somme derivate da lasciti e donazioni.
Forse corriamo troppo con la fantasia e sicuramente la regione fara di tutto per supportare il Gaslini con risorse aggiuntive per mantenere quella eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale di cui ci si vanta durate le varie passerelle mediatiche.
Come sempre USB vigilerà su questa situazione, facendo il possibile, se fosse questo l'indirizzo stabilito, per contrastare la logica del profitto applicata alla sanita, logica che come detto è ormai sotto gli occhi di tutti e che si ripercuote sempre sui lavoratori e sui cittadini.
Ariel Acevedo
RSU istituto G.Gaslini